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Cocktail genesis: Tommy's Margarita

labarbaalbar
September 12, 2022

Piccola storia dell'inarrestabile fortuna del Tommy's Margarita nel mondo a partire dal ristorante di San Francisco...

È la fine degli edonistici anni Ottanta. Siamo a San Francisco, per la precisione in Geary Boulevard. Il giovane Julio Bermejo, figlio di Tommy ed Elmy, immigrati messicani dello Yucatan, fresco di Laurea in Scienze Politiche nella prestigiosa Università di Berkley, comincia a collaborare attivamente con il ristorante di famiglia. I Bermejo aprirono il Tommy’s Restaurant all’inizio del 1965, quando il figlio era appena nato, e contribuirono a far conoscere e apprezzare la cucina messicana ai californiani. Julio fin da bambino aveva dato una mano in cucina, ma era il bancone ad attirarlo e lì, di nascosto dai genitori, avviene l’incontro con il distillato che gli avrebbe cambiato la vita, il tequila. Il distillato gli piacque talmente che impostò l’offerta del ristorante, cosa molto rara a quel tempo in America, su tequila 100 % agave  diventando in breve tempo il locale di riferimento per gli amanti del distillato nella Bay Area.

Ma è all’inizio degli anni Novanta che Julio ha un’intuizione semplice ma geniale, che avrebbe cambiato il corso della storia del bere miscelato americano. Il palato americano, soprattutto sulla miscelazione, è tendenzialmente molto dolce e quindi i Margarita che venivano preparati all’epoca erano molto sbilanciati verso la parte zuccherina, coprendo le note vegetali del distillato e non valorizzandone il bouquet aromatico. L’idea di Julio è quella di sostituire il Triple Sec con lo sciroppo di agave. Il drink assume delle note dolci ma vegetali che enfatizzano ulteriormente le note del distillato. Scherzando Bermejo lo ha definito un cocktail 200% a base di agave. Il successo di questo drink Tour è stato immediato e travolgente, suffragato dall’introduzione nella lista IBA che gli ha  dato visibilità globale. Il cocktail era semplicemente il Margarita della casa al Tommy’s Restaurant e non aveva un nome preciso e quindi per estensione è diventato il Tommy’s Margarita.

L’incessante opera di “apostolato” del tequila di Bermejo lo ha portato nel  2003 ad essere nominato Ambasciatore del Tequila per gli Stati Uniti dalla Cámara Nacional de la Industria Tequilera e il Il “Wall Street Journal” ha definito il Tommy’s “L’epicentro del Tequila negli Stati Uniti”.

Ma ecco la ricetta se volete portare un sorso di Messico a casa 

  • 1,5 oz  Tequila reposado (o in alternativa, per un gusto più intenso, un taglio con il mezcal)
  • 3/4 oz  succo di lime fresco
  • 1/2 oz  Sciroppo di agave

Versare gli ingredienti nello shaker con ghiaccio ed agitare, versare attraverso lo strainer nel bicchiere. Guarnire con fetta di lime.

Ovviamente l’abbinamento più immediato è con la cucina messicana ed in particolare con quella dello Yucatan, regione costiera caraibica del Messico e patria di alcune delle più iconiche ricette messicane come la Cocinita Pibil, la versione messicana del pulled pork. La carne di maiale viene marinata negli agrumi e cotta a bassa temperatura, sfilacciata e poi condita con achiote. Questo piatto viene cotto sotto terra ancora oggi, seguendo un metodo antico che risale all’epoca Maya ed è l’abbinamento perfetto con l’iconica ricetta di Julio.

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