Storia e Distillazione

Storia del Gin 1: Le origini

Vanessa Piromallo
July 6, 2022

Prima del gin c’erano l’alcol e gli alambicchi…

La parola “gin” la si trova scritta per la prima volta in The Fable of the Bees di Bernard Mandeville (1714) e non se ne parla affatto bene. In questa storia scopriremo perché nel ‘700 il nostro distillato preferito aveva una brutta fama, ma partiamo dalle sue origini. Esse si ricongiungono a due elementi fondanti: le bacche di ginepro, utilizzate sin dall’antichità per le loro proprietà curative e per il loro profumo, e l’alcol. Quest’ultimo è apprezzato dall’uomo sin dal Neolitico a giudicare dalle tracce di bevande fermentate arrivate fino a noi (si ricava infatti dalla fermentazione causata dall’interazione dei lieviti con gli zuccheri).

Ma l’alcol di cui parliamo è distillato, quindi per la sua produzione dobbiamo aspettare l’invenzione dell’alambicco, avvenuta nel 1° secolo d.C. e attribuita agli alchimisti arabi, che hanno potuto separare l’etanolo dall’acqua con questo mezzo che sfrutta il fatto che il primo evapora a 78,3°C mentre la seconda a 100°C. Gli arabi inventarono la distillazione per motivi religiosi, ma ben presto si è capito anche il valore a livello medicinale degli estratti così ottenuti e così l’alambicco si è diffuso anche nell’attuale Europa. I monaci Benedettini dell’Università Medica di Salerno furono i primi a creare dei proto-gin con l’uso degli alambicchi, cioè distillati che oggi sarebbero considerati a tutti gli effetti gin. Il loro uso era però legato alla cura dei problemi alla vescica e al fegato.

Gli alambicchi usati in casa Bols

Un altro punto importante della storia degli alcolici è il XIV secolo, quando la Peste Nera ha dimezzato la popolazione europea, facendo sì che la forza lavoro divenisse più importante e meglio pagata. Ciò, oltre a concorrere alla fine del feudalesimo, ha fatto sì che tantissimi contadini si trasferissero nelle città, ed è nata così la necessità di produrre alcol in scala commerciale. Una curiosità è che i Medici della Peste, nel becco della loro caratteristica maschera, mettevano erbe profumate per non sentire il puzzo dei morti e dei malati, e tra queste una delle più usate era proprio il ginepro: non sapevano però che il ginepro è un repellente per le zanzare e quindi li proteggeva davvero dal contagio.

Non ci sarebbe il gin senza il Genever

Il Genever è il distillato tipico di Olanda e Belgio ed è molto diverso dal gin, pur utilizzando il ginepro (genever, in olandese). Però è da esso che deriva il gin come lo conosciamo oggi, tant’è che il nome “gin” non è che l’abbreviazione di “geneva”, nome con cui gli inglesi chiamavano il genever.

Il genever è un distillato di “maltwine” con erbe e spezie tra le quali il ginepro, più simile al whisky come sapori che al gin. Per legge, può essere così chiamato solo se prodotto nei Paesi Bassi (Olanda, Belgio e Lussemburgo, Fiandre francesi e un pezzettino della Germania). In origine i distillati di ginepro erano usati anche in queste zone a scopo medico e solo in seguito si è aggiunto l’aspetto ludico. L’invenzione del genever è infatti attribuita a un medico ricercatore dell’Università di Leida, il dottor Franciscus Sylvius, che ha creato tonici a base di ginepro tra il 1658 e il 1672. Sono però numerosi i documenti che provano l’esistenza del genever ben prima della sua nascita.

Gli alambicchi della distilleria

Sono diverse le situazioni in cui gli inglesi sono entrati in contatto con il genever. La prima è stata durante la fallimentare campagna militare che Robert Dudley, primo Conte di Leicester, ha promosso nel 1585 contro i Paesi Bassi. A quei tempi i distillatori inglesi stavano iniziando a sperimentare con le bacche di ginepro. La seconda quando invece olandesi e inglesi hanno combattuto fianco a fianco durante la Guerra dei Trent’anni (1618-48) e i soldati britannici hanno imitato con gusto l’usanza degli alleati di bere un goccio di genever prima della battaglia. È così che il genever si è conquistato il soprannome di “Dutch Courage” (Coraggio Olandese).

Alla fine del ‘600 le bevande preferite dei ricchi e dei reali erano il brandy francese e il genever olandese. I poveracci, nel tentativo di imitare i benestanti, bevevano quella brutta copia del genever che venne chiamata “gin”. Nel 1688 il genever sostituì completamente il brandy come alcolico preferito quando William d’Orange, nato in Olanda, sconfisse i francesi e salì sul trono inglese con la moglie Mary II.

A causa di molti fattori, tra il 1684 e il 1710 la produzione di gin in Inghilterra crebbe del 400% ed è l’inizio di ciò che venne chiamata la Gin Craze.

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