Un paio di click e siamo già amiche su FB, mi ha raccontato che la finale è stata pura adrenalina, che non pensava neanche a quel vestito rosso in stile Charleston con cui si sentiva inizialmente a disagio, che grazie al programma ha preso il coraggio a due mani e si è trasferita a Milano, dando nuovo impulso alla sua vita e alla sua carriera. A Milano la si può trovare dietro il bancone del Barba, un locale quasi tutto al femminile, in cui le leader sono lei e la chef albanese Alda Pojana. E quando è libera gira per i locali dei colleghi, cerca un posto al bancone e osserva tutti i movimenti che fanno.
Fra questi non può mancare quello di Chiara Beretta, la giudice della finale di “Mixologist” che normalmente si può trovare al Rita, sempre a Milano, città in cui è nata. Una barlady “letterata”, che sei mesi dopo aver indossato la corona d’alloro per la sua laurea in lettere, ha aperto un bar. Bella ragazza, con un grande stile (in quanto lady, non posso non notare il modo impeccabile in cui era vestita): una di quelle figure femminili che stanno rivoluzionando il mondo del bartending. Buona la padronanza del palco, c’è da scommettere che abbia altrettanta padronanza del suo bancone, anche perché altrimenti non avrebbe potuto vincere nel 2014 la Campari Barman Competition, con un twist sul Negroni.
La stessa competizione l’ha vinta nel 2015 Luana Bosello, adesso a Torino al Bar Cavour, costola dello stellato ristorante Del Cambio, ma io l’ho conosciuta a Roma qualche anno fa, quando calcava il bancone di Spirito. Due indizi fanno una prova: si chiama Barman Competition, ma sono due anni che vincono le barlady, sarà ora di cambiare nome alla gara?
Ricetta “Hope” di Marianna di Leo:
- 3 cl Campari
- 3 cl Bankes Gin
- 1,5 cl succo di lime
- oleo saccarum di bergamotto e chinotto
- timo fresco
Shakerato e servito in coppa