Intanto, la Fipe (Federazione italiana dei pubblici esercizi) ha chiesto ai locali delle zone gialle di rispettare la regola del droplet. Letteralmente è la goccia, in pratica si chiede ai ristoratori/bartender di distanziare i coperti di almeno un metro, in modo da limitare i rischi di contagio in caso di starnuto. Inoltre bisogna fare particolare attenzione alla pulizia delle superfici (con alcol o prodotti a base di cloro) e fornire alla clientela un disinfettante.
Da Roma, il buon Pipero, maitre e patron di un ristorante stellato, per tranquillizzare i suoi clienti ha fatto sapere che ogni tavolo sarà dotato di termoscanner. Bisognerà vedere che cosa succede se il commensale supera la temperatura d’ordinanza. Qualcuno, però, ha scelto di chiudere temporaneamente e in fondo non si può dargli torto. A Roma c’è il caso del ristorante cinese Hang Zhou, in piena Chinatown a piazza Vittorio. Ad animarlo la famosissima Sonia, che nella sua carriera è stata perfino testimonial di Gucci. Ha annunciato un paio di mesi di chiusura, perché i suoi stessi dipendenti cinesi le hanno chiesto le ferie per tornare al loro paese. Lei nel frattempo ne approfitterà per dare una risistemata al locale. Insomma, se proprio si dovrà cedere alla chiusura, sarà la volta buona per darci una mano di trucco e ricominciare al più presto più gagliardi di prima.