La leggenda tramandata per generazioni è tuttavia a mio avviso la versione più affascinante. John e Tom erano due fratelli che lavoravano entrambi in questo ristorante di Londra. Sono loro ad aver elaborato la ricetta che prevede gin, succo di limone, sciroppo di zucchero e soda, il tutto preparato direttamente nel bicchiere che porta proprio il nome di Collins, con abbondante ghiaccio. La variazione fra i due cocktail è che il fratello Tom preferiva gin Old Tom, invece John sceglieva dei classici London Dry. La conclusione della storia vuole che il John Collins abbia ottenuto l’ufficialità con l’inclusione nella lista dei cocktail dell’Iba, mentre Tom no.
A chiedere al nostro amico Stefano Nincevich, sembra però che ci abbia piuttosto messo lo zampino il famoso Jerry Thomas, padre americano dei cocktail, che nel 1876 avrebbe iscritto all’anagrafe il Tom Collins, con gin Old Tom e senza soda. All’inglese John, quindi, tuttalpiù il merito di aver aggiunto la soda e di aver “inglesizzato” il drink utilizzando dei più secchi London Dry. E, per chi lo gradisce una goccia di angostura, e una ciliegina al maraschino. La ciliegina sul cocktail, verrebbe da dire, perché solo John Collins ha ottenuto gli onori dell’ufficialità, con l’iscrizione nella lista dei cocktail Iba. Usa-Regno Unito: 0-1.