Cominciamo subito con una nota: per favore pronunciamolo bene, con la D alla fine (old fesciond per capirci)!
Il nome fu coniato agli inizi dell’Ottocento, quando sulla scena della Mixology britannica dell’epoca cominciarono a prendere piede cocktails composti da uno spirito di base e liquori complementari unitamente a frutta e altri ingredienti. I più tradizionalisti, contrari a questa visione moderna, chiedevano un old fashioned riferendosi alle preparazioni di stile più antico, risalente al 1700, composte prevalentemente da zucchero, acqua e bitters miscelati con uno spirito a scelta (come in tutte le rivoluzioni c’è sempre chi grida:”O tempora! O mores!”).
Fu solo verso il 1880 che in America la denominazione venne associata alla sua preparazione più frequente con bourbon o rye. L’effettiva paternità dell’attuale ricetta dell’Old Fashioned – e quindi il suo luogo d’origine – è un tema dibattuto: c’è chi la assegna alla città di Louisville, nel Kentucky, che ne ha addirittura fatto il suo cocktail ufficiale (ma solo nel 2015) e chi invece sostiene sia nato al Waldorf Astoria di New York.