Parente del gin è la cugina che viene dall’Est, la Vodka. La loro parentela non deriva dalla storia ma più dal fatto che, ora che il gin non è solo inglese e la vodka non è solo russa, molte delle distillerie che prima producevano uno dei due ora producono entrambi. Inoltre c’è chi dice che il gin non è altro che una vodka con un’infusione di erbe e spezie, affermazione non del tutto vera, ma nemmeno del tutto errata. Anche la reputazione dei due distillati li rende affini, entrambi comunemente considerati drink da poco, molto usati da chi non ha soldi ma vuole dilaniarsi di alcol, ma che si stanno riscattando negli ultimi anni, con la diffusione di sempre più numerosi brand premium e con la conquista di un target sempre più adulto e consapevole.
Un’altra parentela interessante è quella tra gin e il cugino Vermouth. Li considero parenti perché stanno meravigliosamente bene assieme! Adoro i cocktail a base di gin e vermouth, è sempre un’accoppiata vincente. Alcuni professionisti del settore, come per esempio David Smith -consulente indipendente sugli spirits-, concordano sul fatto che il cross-selling dei due è un potenziale che probabilmente comincerà a essere sfruttato da produttori e rivenditori sempre più.
L’ultimo parente del gin è il cugino nobile e più anziano, il Whisky, se non altro perché anch’esso è un distillato di cereali come il gin e la vodka. E poi a me personalmente piacciono tantissimo i gin invecchiati nei barili di whisky, quindi grazie cugino whisky!