Il Baroque è uno di quei piccoli gioielli “nascosti” tra le pieghe del bartending che in pochi conoscono: si tratta infatti di un cocktail poco diffuso, probabilmente a causa di un matrimonio atipico e difficile da ipotizzare sulla carta: quello tra il Gin e il Dark Rum.
L’autunno incombe e il distillato dei Caraibi reclama il suo posto d’onore tra le bevute invernali: perché non utilizzarlo miscelandolo con il nostro “spirit” preferito? Per iniziare eccovi la ricetta del Baroque Cocktail:
Il Baroque, un gioiello nascosto…
- 2,2 cl di Gin
- 4,5 cl di Rum scuro
- 2,2 cl di Succo di lime fresco
- ½ cucchiaino di zucchero
- 1 spruzzata di Maraschino
Preparazione: versate tutti gli ingredienti in uno shaker e aggiungete il ghiaccio. Diluite e raffreddate per una quindicina di secondi, filtrate in una coppa Martini ghiacciata. Non è previsto nessun garnish.
Analizzando il mix si può notare come tutti gli ingredienti siano in grado di realizzare un equilibrio gustativo pregevole. I sapori dolci (forniti dal Rum e dal Maraschino) sono compensati dalla secchezza del Gin e dall’acidità del succo di lime, quest’ultimo ammorbidito da una minima quantità di zucchero. Da notare anche le proporzioni dei singoli ingredienti: il Gin e il succo di lime raggiungono complessivamente i centilitri richiesti per il Rum, per un equilibrio di certo non casuale.
Proviamo ora a indirizzarvi su tre diverse formule di Baroque: starà a voi decifrare quella che più fa al caso vostro.
La prima versione prevede:
- 2,2 cl di Blackwoods Dry Gin “Vintage 2012”
- 4,5 cl di Rum Appleton “12 Years Old”
- 2,2 cl di Succo di lime fresco
- ½ cucchiaino di zucchero
- 1 spruzzata di Maraschino Luxardo
Il Baroque nasce con il rum jamaicano e la scelta di Appleton 12 Y.O. non è quindi casuale. I rum jamaicani (di stile inglese) sono aromaticamente piuttosto robusti, con una complessità rilevante e una dolcezza meno marcata e “mainstream” rispetto ad altre proposte caraibiche. Il Blackwoods Gin è ideale come abbinamento, in quanto dotato di sentori agrumati e note floreali ben riconoscibili: un gin dai sapori aggraziati, tendenzialmente dolci ma con un una buona acidità.
Il risultato è sorprendente: se al primo sorso ad emergere è una certa citricità di fondo, nel prosieguo della bevuta emerge un equilibrio perfetto costruito su echi floreali, note di pompelmo e profumi esotici. Decisamente un Baroque intenso e solido, brillante e allo stesso tempo privo di sbavature.
La seconda versione che vi consigliamo prevede invece:
- 2,2 cl di Pigskin Gin
- 4,5 cl di Ron Zacapa “Etiqueta Negra”
- 2,2 cl di Succo di lime fresco
- ½ cucchiaino di zucchero
- 1 spruzzata di Maraschino Luxardo
Questa volta la scelta è ricaduta sul Ron Zacapa nella sua espressione meno comune, l’Etiqueta Negra. Si tratta di un Ron molto distante rispetto al tradizionale imbottigliamento del brand guatemalteco (lo Zacapa 23 Y.O.) in quanto impregnato di note tostate e di cioccolato fondente non comuni. Per reggere il peso di questa formula abbiamo scelto il Pigskin di Silvio Carta, perfetto per le sue note legnose e tostate e per “quel ginepro sardo” così particolare e caratteristico.
Il risultato è un cocktail corposo, quasi austero nelle percezioni. Lo Zacapa si fa sentire forse eccessivamente emergendo in maniera decisa sul versante aromatico. Il Pigskin lo accompagna integrandolo, fondendosi con le sue note legnose, quasi togliendo spazio ai sapori dolci promossi dal Maraschino. I primi sorsi sono molto taglienti ma una volta assestatosi sul palato emerge tutta la complessità di questo Baroque che – meglio ribadirlo – non è propriamente di facile bevuta.
La terza ipotesi di Baroque prevede invece:
- 4,5 cl di Collesi Gin
- 2,2 cl di Ron Havana Club “Seleccion de Maestros”
- 2,2 cl di Succo di lime fresco
- ½ cucchiaino di zucchero
- 1 spruzzata di Maraschino Luxardo
Qui si dà forza a tutta l’espressività latina di questo cocktail: il corpo di uno dei migliori blend della famosa casa cubana si sposa con la freschezza e la dolcezza del Collesi. La tradizionale ciliegia visciola che caratterizza questo gin si sposa infatti magnificamente con un Ron di stile spagnolo, caldo e rigoroso nella portata alcolica, strutturato e senza compromessi sia al naso che al palato.
Il risultato si trova curiosamente a metà strada tra la prima e la seconda versione. Le note di frutta matura e mielose si accompagnano a sapori dolci piuttosto strutturati. Il Collesi emerge nel mix in maniera più netta rispetto agli altri Gin provati e, nel caso specifico, si sposa bene con il Maraschino.
Ora tocca a voi… Scegliete il mix che più vi intriga e accompagnate le vostre serate autunnali con il Baroque!
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