Nel 1956 le viene offerto di interpretare il personaggio di Blanche DuBois, l’eroina del dramma Un tram che si chiama desiderio (A Streetcar Named Desire), che Tennessee Williams aveva scritto con Tallulah in mente. La debordante personalità e la licenziosa sensualità della protagonista danno un altro aspetto a Blanche, fino ad allora interpretata in modo dimesso e allucinato. Purtroppo lo spettacolo è un fiasco sia di pubblico che di critica.
Sul finire degli anni ’50 l’attrice si dedica con grande successo alla televisione, ma il suo vero amore resta il teatro, a cui però è costretta a dedicarsi sempre meno, dato che la sua salute comincia a risentire degli anni di bagordi. Tallulah è arrivata in un punto della carriera in cui sta per diventare la caricatura di se stessa. I suoi fans si aspettano sempre comportamenti eccessivi da lei e Tallulah raramente li delude. Ha recitato splendidamente in tutti i generi di spettacolo, ma l’abuso di sigarette e di alcolici (era impressionante il modo in cui riusciva in una sola notte a tracannare decine di bicchieri di gin) stanno minando la sua salute, e le voci sul conto del suo carattere tempestoso stanno facendo diminuire le offerte di lavoro.
Nel 1965 l’attrice è per l’ultima volta sullo schermo in un horror di serie B, dal titolo Una notte per morire (Die! Die! My Darling!), per la regia di Silvio Narizzano, in cui impersona una vecchia squilibrata che vessa l’ex ragazza di suo figlio morto. Uno dei suoi ultimi lavori sarà una partecipazione straordinaria, nel 1967, a due episodi della serie televisiva Batman, nel ruolo della Vedova Nera.
Colpita da enfisema polmonare, Tallulah si ammala anche di febbre asiatica, ma il suo organismo non risponde bene agli antibiotici. Portata in ospedale, contrae la polmonite e dopo esser entrata in coma, si spegne il 12 dicembre 1968. Tallulah Bankhead ha vissuto la vita all’insegna dell’eccesso, godendo tutto ciò che essa poteva offrirle, forse alle volte eccedendo in nome di un senso di autodistruzione che le covava dentro. Ma ha anche regalato alla storia dello spettacolo interpretazioni di indimenticabile valore artistico. Lavorò con registi del calibro di Cukor e Hitchcock alternando la presenza sul grande schermo ad interpretazioni teatrali, le sue
preferite.