Giner

Gin Gastronomici o Gin Gourmet parte 2

Stefano Del Pianta
July 5, 2024

Siete amanti del Cocktail Pairing? Cosa ne pensate di questa nuova tendenza dei particolarissimi “Gastronomigin”? Ecco cosa ne pensa @myginexperience

Sono un grandissimo sostenitore del Made in Italy, innamorato del mondo del gin a 360°, e negli ultimi anni mi sono capitate tra le mani etichette interessanti di Gin che sono nati per il pairing e, in alcuni casi hanno avuto il coraggio di azzardare l’utilizzo di botaniche gastronomiche all’interno del proprio alcolato come protagoniste assolute. Gli esempi sono svariati quindi oggi vi presento solo alcuni dei gin italiani che ho assaggiato, altrimenti mi dilungherei troppo in questo viaggio dove cercherò di convincere anche i più scettici di voi.

Leggi qui la prima parte

Parlando di suà maestà Zafferano, il Re delle spezie, ci sono alcuni brand italiani che hanno dedicato un gin a questa particolarissima botanica. Il primo che ho assaggiato di cui mi sono innamorato è Elektro Gin della Distilleria Elettrico di Livorno. Fabio e suo figlio Pier Cristian Elettrico hanno realizzato questo distilled gin 40%vol. composto da ben 20 botaniche: ginepro, arancia dolce, liquirizia, limone, coriandolo, angelica, bergamotto, giaggiolo, rosmarino, salvia, verbena, gallanca, Zafferano Toscano, finocchietto, radice di iris, timo, zenzero, mandarino, pepe, cardamomo.

Sbarchiamo poi in Sardegna, dove Silvio Carta ha realizzato Boigin Saffron, un altro distilled 40%vol. composto da ginepro, Zafferano di Sardegna DOP e peeling di limone verde. Ci spostiamo sulle colline della pedemontana friulana di Magnano in Riviera, dove Alfredo Carnesecchi coltiva lo Zafferano che utilizza all’interno del suo Full Red Gin, un distilled 38%vol. Infine concludiamo questo quartetto con Dibaldo AU 79, un dry gin 45%vol. allo Zafferano firmato Baldo Baldinini di Dibaldo Spirits.

Tutti e quattro si pongono alla vista con un magnifico colore giallo dorato e si candidano ad essere i compagni di tavola preferiti dell’Ossobuco, T-bone, filetto al pepe verde, bistecca alla fiorentina o risotto alla milanese.

Facendo seguito alla puntata precedente, vorrei citarvi altri gin che hanno utilizzato il pomodoro come botanica principale. Partirei dal prodotto ideato da Ignazio Carnemolla che con il suo CilieGin ha reso omaggio alla sua Sicilia utilizzando il Pomodoro Ciliegino I.G.P. Di Pachino. Un distilled gin prodotto con alambicco discontinuo a vapore, dove oltre al pomodoro troviamo agrumi siciliani. Viene poi portato a grado definito attraverso l’immissione di acqua naturale microfiltrata dell’Etna.

Passando da un’isola all’altra Pure Sardina ha realizzato Pomo Juicy Gin, un distilled gin 40%vol. realizzato con bacche di ginepro sardo selvatico, botaniche endemiche dell’isola e bacche di pomodoro.

Alziamo la gradazione a 43%vol. Per presentarvi Moletto Gin, un prodotto molto fresco dove esordisce prorompente il profumo di ginepro. Spicca quindi la solare mediterraneità del pomodoro a cui seguono note di rosmarino, menta, basilico, fino all’agrumato del cedro e a note balsamiche.

A differenza di questi esempi Gin Vitro ha utilizzato al suo interno il pomodoro secco. 5 giovani italiani, hanno composto il loro gin 42%vol. proprio con 5 botaniche, le altre quattro sono la resina di pistacchio di Bronte DOP, il pepe del Sichuan, il basilico e ovviamente il ginepro.

A proposito di basilico, Raffaele Cardillo ha ideato Colella Gin, un London Dry Gin dove le botaniche vengono distillate fresche e non essiccate (eccetto il Ginepro): Sedano Bianco di Sperlonga IGP, basilico e cetriolo. Anche Gin O’ndina, distilled gin 45%vol. di proprietà di Campari, ha all’interno il basilico fresco.

Il ligure Gin Mä è il primo gin distillato con basilico genovese Dop e vi hanno abbinato Pineo, un Vermouth dry bianco al quale è stato aggiunto un infuso in purezza di pinolo, uno degli ingredienti del pesto genovese, per un perfetto Martini Ligure.

Parlando di basilico impossibile non citare 400 Conigli Gin Basil Volume 8, ideato da Fabio Gamba a Bassano del Grappa. Un distillato di ginepro 42%vol. con infusione di basilico italiano.

Questa è la mia personale esperienza che ho voluto condividere con voi lettori. Chissà che non vengano fuori nei prossimi anni nuovi Gin Gourmet. Personalmente li adoro sia nel piatto che nel bicchiere, certo vanno bevuti con la consapevolezza che siano gin molto particolari e magari cercare di utilizzarli in pairing o in una mixology avanzata. Vi aspetto alla prossima puntata per approfondire l’utilizzo di un’altra tecnica o botanica particolare nei gin italiani.

Leggi qui la prima parte

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