Giner

Qual è la vera essenza del gin? Parliamo di gin monobotanici

Stefano Del Pianta
January 4, 2023

Oggi parleremo dell’ingrediente principe di questo distillato, l’unico obbligatorio in qualsiasi ricetta per potersi definire gin: sua maestà il ginepro. Cosa ne pensate dei gin monobotanici?

Sono un grandissimo sostenitore del Made in Italy, innamorato del mondo del gin a 360°, e negli ultimi anni mi sono capitate tra le mani etichette interessanti di gin monobotanici (che non hanno altri botanicals oltre al ginepro). Ci sono svariate tipologie di ginepro in giro per il mondo, però non vi parlerò di tutte le varianti di questa bacca magica, ma dei gin italiani che hanno realizzato prodotti monobotanici.

Foto: Stefano del Pianta @MyGinExperience

Partirei dal primo monobotanico che ho assaggiato e che fin da subito mi ha stregato, River Mentana Venetian Dry Gin (42% vol). Direttamente dalla laguna di Venezia, la famiglia maschio ha ridato vita al grano antico Mentana, dal quale prende il nome il gin. Un grano molto cremoso e salato con il quale viene realizzato l’alcool di base al quale viene aggiunto un blend di ginepro, formato da un mix delle montagne e delle alte colline. Il ginepro di alta montagna è molto balsamico e viene utilizzato in una percentuale molto ridotta, mentre quello collinare è più morbido e succoso, dunque, grazie alle condizioni climatiche meno estreme, acquisisce un sapore più rotondo. Per ogni L di alcool, viene utilizzato 1kg di bacche che resta in infusione, in seguito viene distillato 6 volte. 

Foto: Stefano del Pianta @MyGinExperience

Still Gin realizzato da Still Drink, viene prodotto a Conegliano Veneto da Gianluca Zorzi e Mauro Fantuzzi, un Distilled 43% vol. Il gin è 100% ginepro delle coste adriatiche, dove, grazie alle elevate temperature estive, cresce rigoglioso e dall’intenso profumo. Le bacche di ginepro vengono schiacciate e macerate a contatto diretto con alcool (steeping), all’interno di un alambicco a bagnomaria per 15/24 ore, a temperatura controllata di 40-45°C, favorendone l’aromatizzazione. In seguito viene effettuata la distillazione, ottenendo un alcolato di ginepro molto profumato, che viene ridistillato e portato a 43% vol senza aggiunta di zuccheri (Dry).

Foto: Stefano del Pianta @MyGinExperience

Hemisphaerica Gin nasce all’ombra del vulcano Etna. Nutrito dal calore della lava e dalla cenere dei lapilli, nasce un ginepro mitologico, che cresce prostrato al terreno a 30 cm dal suolo, pertanto viene raccolto a mano. Cresce sopra i 1500mt sull’Etna ed è la sola botanica di questo gin 40%vol. Le bacche generose e sacre di Juniperus Communis vengono selezionate con cura, fanno parte della subspecie hemisphaerica, autoctona siciliana, lo stesso ginepro utilizzato per Ginacria da Dario Rinaldi di Nysura Distillery. Hemisphaerica è realizzato mediante la tecnica del rotavapor, ha uno speciale odore balsamico, resinoso e selvatico, catturato in tutta la sua pienezza dalla distillazione a freddo.

Foto: Stefano del Pianta @MyGinExperience

Gin Caleri (40% vol.), realizzato da Silvana Marangon, viene prodotto con un ginepro proveniente da un’area geografica ben delimitata: la frazione di Caleri a Rosolina Mare, dove Enrico e Silvana raccolgono a mano le bacche verdi delle piante di ginepro che crescono spontanee tra le dune di sabbia. Solo le bacche ricche di resina e dal sapore leggermente salato vengono immerse in infusione a freddo in alcol d’orzo. 

Only Ju Gin  è un monobotanico di ginepro toscano, tagliato con alcol biologico e acqua delle montagne pistoiesi. Un London Dry al 43% vol. realizzato da Fabio Goti nel suo Opificio Nunquam di Prato. Il nome vuole indicare la sigla Only Juniper.

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Foto: Stefano del Pianta @MyGinExperience

Gin Glacialis (42% vol.) è un Dry Gin 100% Ginepro valdostano selvatico, raccolto a mano sui pendii impervi della Valle d’Aosta ad un’altitudine di 1.500/2.400mt. Le bacche di Ginepro vengono prima messe in infusione in una soluzione idro-alcolica. L’infuso ottenuto viene successivamente distillato con alambicco discontinuo a bagnomaria. L’insieme delle piccole bacche e l’acqua pura che sgorga ai piedi dei ghiacciai alpini costituiscono il segreto che impreziosisce l’aroma unico di questo gin.

The Baskerville Gin (40% vol.), realizzato dal padovano Marco Bordin, è distillato solamente con bacche di ginepro italiano. Nella sua semplicità è allo stesso tempo ricco, intenso, balsamico ed erbaceo, sprigionando tutti i profumi delle bacche di ginepro, con note fresche e resinose.

Foto: Stefano del Pianta @MyGinExperience

Solo Wild Gin (40% vol.) è un distillato ottenuto da infuso di alcool e bacche di ginepro sardo selvatico (Ginepro Coccolone più Ginepro Comune). Successivamente viene effettuata una distillazione artigianale lenta con metodo discontinuo, tramite caldaia a vapore e alambicco in rame. Il risultato finale è un gin oleoso, persistente, delicato e morbido.

Baciamano Gin 45 e Baciamano Gin 58, realizzati dal milanese Simone Bozzini nelle due versioni. Il primo, 45% vol, è realizzato con un ginepro raccolto da piante cresciute sulle coste balcaniche del Mediterraneo, dove il profumo di resina che emanano nella calura è inconfondibile. Il gusto è morbido e cremoso. Il secondo è un Navy Strength a 58% vol, identico al precedente, ma con un taglio più basso mantenendo la gradazione molto più alta, così che il gusto sia audace e persistente.

Questa è la mia personale esperienza che ho voluto condividere con voi lettori. Spero di trovare nuovi gin monobotanici particolari o con dei blend tutti da scoprire. Vi aspetto alla prossima puntata per approfondire l’utilizzo di un’altra botanica nei gin italiani.

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