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VII Hills Italian Dry Gin: Er Gin de Roma

Flavio Orlando
May 30, 2018

Cosa succederebbe se al colle Gianicolo capitasse di assaggiare VII Hills Italian Dry Gin? Non può che apprezzare! Ecco cosa direbbe secondo Flavio Orlando...

Leggenda vuole che i romani scelsero quelli che sarebbero poi diventati i sette colli di Roma per l’alto potenziale vinicolo della zona. “E che magni senza beve?”, sembra di sentire il vecchio Romolo mentre segna il perimetro del nuovo insediamento. “Mica posso avecce il gargarozzo secco!”, un ragazzotto dei quartieri alti il nostro Romolo.

Scegli tutte le stelle
Piu’ brillarelle che c’hai
E un friccico de luna tutta pe noi

Oggi non è cambiato molto da allora, osservo i romani giorno e notte, da molto tempo, e vi posso dire che la passione non l’hanno persa per niente. Molti vengono su di me a brindare per i compleanni, sul lato sinistro della mia schiena c’è un piccolo faro che domina gran parte della città. Io sono il colle Gianicolo per chi non l’avesse capito. Sì, sì, sì, ok non sono uno dei sette colli originari, ma sono sicuramente uno dei colli della scena contemporanea, del jet set dei colli del nuovo millennio! E Roma da quassù è stupenda…penso che questa sia la frase che ho ascoltato di più negli ultimi centotrent’anni. Roma è stupenda, ma sì che lo è, hanno perfettamente ragione. Il panorama cambia parecchio, ma la sensazione rimane sempre, c’è qualcosa di unico.

Illustrazione di Flavio Orlando

Tornando ai romani, la passione per lo spirito divino non li è mai mancata. Amo osservarli mentre gioiscono nella convivialità di una grossa tavolata o nell’allegria di un semplice aperitivo. E sebbene nei secoli scorsi avessi una passione smisurata per il vino, devo ammettere che ultimamente ho scoperto il piacere del gin. Sì ma solo perché ascolto i miei amici di Roma e li guardo, e a volte bevo un po’ di quello che lasciano sopra di me, una bottiglia che gocciola, o un bicchiere rovesciato.

Proprio ieri mi è capitato di assaggiare un nuovo gin italiano che ho trovato formidabile, prima per il sapore, e poi per la storia, che parla di noi. Un poveraccio, che poi hanno fatto nero, mentre faceva moine e lanciava scherzi a una giovane che gli interessava ha urtato col gomito una bottiglia di VII Hills Italian Dry Gin che mi si è versata addosso. Ne ho bevuta mezza! Sono rimasto colpito, veramente. Anche a quel poveraccio l’hanno colpito, non a torto ovviamente.

Illustrazione di Flavio Orlando

Allora mi sono voluto informare e ho iniziato a chiedere se qualcuno conoscesse il VII Hills Italian Dry Gin. Mi ha risposto subito l’Isola Tiberina, che in quanto a mode e ultimi arrivi è sempre al passo. Mi fa: “ma allora sei proprio indietro tu! Stai tanto al centro ma c’hai gli occhi foderati di prosciutto eh! Ma non hai sentito?” Intanto il Palatino se la ridacchiava, “lo so anche io dai! Ma sei sempre l’ultimo mi pare! È un gin dedicato a Roma, si chiama VII Hills che in inglese vuol dire <<sette colli>>.” Mi prendeva anche in giro, “ma lo so l’inglese io!”

“È anche permaloso! Ahahahahahaha!!” Rideva l’Aventino, sempre sbruffone! Io mi stavo spazientendo, però l’Isola riprese, “Allora, dicevo: è la nuova versione del vecchio VII Hills London Dry Gin, hanno cambiato la ricetta, il metodo di produzione e il packaging e-” “Ahahahahahahaha!! Figurati se sa cos’è il packaging!!” Era l’Aventino, bastardo, bastardo! “Dai lascialo in pace”, continuava l’Isola, “Dicevo che hanno cambiato ricetta e packaging, nuovo design della bottiglia, più elegante e più italiana. Ma soprattutto nuova ricetta… più equilibrata e adatta a tutti i palati.”

Illustrazione di Flavio Orlando

“Ce l’hanno dedicato ‘sto gin. Una botanica per ogni colle, non le hanno specificate ma io che sono il Campidoglio sento di avere il ginepro! La botanica base.”

“Dai dai dai Campy dì le altre!”

All’Isola piacevano da matti questi giochi, e poi aveva chiaramente un debole per lui da almeno sette secoli.

“Allora vediamo…abbiamo detto che io sono il ginepro! Il re! All’Aventino gli diamo il carciofo, cuore di Roma, particolare e a volte spinoso. Il sedano all’Esquilino, fresco ed elegante. La camomilla al Quirinale che ne ha bisogno forse! Al Celio, così bello, la rosa canina. Al nostro Viminale gli diamo l’arancia dolce. E per finire, al grande padre, il Palatino, gli diamo il melograno!!”

“Sìììììì!!!! Bravoooo!! Hai azzeccato tutti gli abbinamenti, sono perfetti! Se tante volte questo venerdì fossi liberooo….” L’Isola attese, era entusiasta, ma non venne risposta dal Campidoglio (come sempre) e ridemmo tutti.

Poi ho anche scoperto, chiedendo al povero Monte Mario, un po’ defilato, grande studioso, che metodo si utilizzasse per fare il VII Hills Italian Dry Gin. Come immaginavo lo sapeva benissimo, “è un distilled gin e come base alcolica viene utilizzata una derivante dalla barbabietola.” Ben detto Mario! Grazie…

….e ora, torniamo alla bella Roma e speriamo che qualche altro sventurato questa sera versi per sbaglio sul Gianicolo una bottiglia di questo gin.

 

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