“Ce l’hanno dedicato ‘sto gin. Una botanica per ogni colle, non le hanno specificate ma io che sono il Campidoglio sento di avere il ginepro! La botanica base.”
“Dai dai dai Campy dì le altre!”
All’Isola piacevano da matti questi giochi, e poi aveva chiaramente un debole per lui da almeno sette secoli.
“Allora vediamo…abbiamo detto che io sono il ginepro! Il re! All’Aventino gli diamo il carciofo, cuore di Roma, particolare e a volte spinoso. Il sedano all’Esquilino, fresco ed elegante. La camomilla al Quirinale che ne ha bisogno forse! Al Celio, così bello, la rosa canina. Al nostro Viminale gli diamo l’arancia dolce. E per finire, al grande padre, il Palatino, gli diamo il melograno!!”
“Sìììììì!!!! Bravoooo!! Hai azzeccato tutti gli abbinamenti, sono perfetti! Se tante volte questo venerdì fossi liberooo….” L’Isola attese, era entusiasta, ma non venne risposta dal Campidoglio (come sempre) e ridemmo tutti.
Poi ho anche scoperto, chiedendo al povero Monte Mario, un po’ defilato, grande studioso, che metodo si utilizzasse per fare il VII Hills Italian Dry Gin. Come immaginavo lo sapeva benissimo, “è un distilled gin e come base alcolica viene utilizzata una derivante dalla barbabietola.” Ben detto Mario! Grazie…
….e ora, torniamo alla bella Roma e speriamo che qualche altro sventurato questa sera versi per sbaglio sul Gianicolo una bottiglia di questo gin.
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