Ice and Water

Varianti Ghiacciate

Marco Garino
June 7, 2022

Seguendo quanto vi ho già raccontato questa volta affronteremo altri metodi e tecniche per divertirsi a personalizzare il ghiaccio e le applicazioni che ne derivano, raffreddando anche senza di lui.

Il ghiaccio come contenitore

Partiamo sempre dal presupposto che il ghiaccio debba esser di qualità e cristallino e, come abbiamo già visto, può essere personalizzato con frutta o addirittura oro, ma il “ghiaccio alimentare” può essere utilizzato anche come contenitore o decorazione.

Un risultato interessante si può ottenere utilizzando lo spremi agrumi, facendo ghiacciare l’acqua al suo interno per generare un bicchiere, o semplicemente mettendo del ghiaccio trito tra le parti ed esercitando una leggera pressione, ottenere una coppetta da usare per dessert o presentazioni di pesce.

Questo è uno dei tanti esempi che possono essere decorati e abbinati alle tecniche viste negli articoli precedenti, tenendo presente che in questi casi, la possibilità di ottenere un ghiaccio cristallino è sempre più complessa.

Credit Photo: “Gucki” design blog

Whisky Stones

Le giornate si fanno man mano più calde e la voglia di godersi bevande fresche è sempre più forte. Questo però può diventare un tema di discussione per coloro che non gradiscono o concepiscono l’effetto refrigerante e di bilanciamento che il ghiaccio rilascia. Ecco che ci vengono in soccorso strumenti come le “Whisky Stone” chiamate anche semplicemente cubetti di pietra (granito) o Whisky Rocks che, come potrete facilmente immaginare, è il mio nome preferito.

Si tratta di steatite, meglio conosciuta come pietra ollare o pietra saponaria, utilizzata in diversi ambiti, tra cui quello alimentare. Una volta lasciate in freezer, la loro porosità permette di inglobare la temperatura al di sotto dello zero e di mantenerla nel breve periodo in cui vengono inserite all’interno del drink.

Ci tengo a dire che non esiste un modo giusto o sbagliato per bere il Whisky, dipende da paese a paese ed anche da palato a palato, specialmente considerando il fatto che nel mondo degli “Spiriti” c’è stata una evoluzione culturale ricca di novità e sperimentazioni… pertanto confesso che io le uso anche con la Grappa barricata.

A questo punto è d’obbligo citare anche tutto il mondo alternativo in acciaio inox o plastica, dove potrete sbizzarrirvi tra pallottole, teschi e sfere…senza mai dimenticare di lavarli perché anche se non sono di ghiaccio restano a contatto di ciò che voi bevete.

Photo credit: Drinking Rocks

Cocktail in bottiglia, blasfemo o meraviglia?

Questa è una vera e propria tecnica alternativa, sempre più usata e da molti discussa come poco qualitativa, ma ragioniamoci insieme e vediamo cosa salta fuori da questa analisi che di certo esplora il fatto di poter creare drink senza avere bisogno di utilizzare il “freddo” ingrediente.

Prendiamo ad esempio uno dei più grandi drink della storia, il Martini Cocktail, composto da 60ml di Gin e 15 ml di Vermouth Dry. Apparentemente è composto da due soli ingredienti, ma in realtà la sua diluizione proveniente dal ghiaccio diventa assoluta protagonista del suo equilibrio.

Basti pensare che il drink finale raggiunge solitamente un volume tra i 120 e i 140 ml di liquido, una differenza dai circa 75 ml che è proprio data dalla diluizione durante la sua preparazione. Questo è un elemento imprescindibile in ogni drink. Per questo una buona alternativa nella preparazione di un cocktail può essere quella di misurare la diluizione nei vari passaggi, così da ottenere una proporzione utile a evitare l’impiego del ghiaccio la dove non fosse possibile.

Ecco qui un esempio estratto dal mio libro On The Rocks, il LAB Martini:

60 ml Tanqueray Ten Gin;
15 ml Vermouth Martini Extra dry;
80 ml acqua di camomilla;
3 gocce di bitter al cardamomo.

Mettere il drink in bottiglia e lasciarlo in un congelatore fino a quando non raggiunge una temperatura adeguata al servizio. L’alto contenuto alcolico non permetterà di ghiacciare completamente il liquido, portando così il drink anche a qualche grado sotto lo zero. Basterà toglierlo dal congelatore pochi minuti prima del suo servizio per avere un drink perfetto per diluizione e temperatura.
A questo punto i puristi vorrebbero l’oliva, ma con camomilla e cardamomo il mio suggerimento e di concludere con un twist di limone ed un bel sorriso!

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