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Sabir Cocktail Bar (Palermo): un menù che racconta il Mediterraneo

Vanessa Piromallo
March 15, 2024

È possibile scegliere un cocktail in base alle suggestioni, ai luoghi e alle storie che lo hanno ispirato? Scopriamo la cocktail list di Sabir Bar

Vi abbiamo raccontato del Cocktail Bar Sabir di Palermo nella nostra intervista al proprietario Sergio Mannino e oggi vorremmo approfondire il modo, a nostro avviso molto coinvolgente e affascinante, in cui la cocktail list del locale racconta storie vere e leggende che uniscono i popoli del Mediterraneo. La caratteristica di Sabir, infatti, è quella di esaltare il filo rosso che unisce sapori, stili e culture di tutte queste popolazioni. Il nome del bar, infatti, è quello di una lingua creata mescolando le lingue dei paesi del Mediterraneo e utilizzata per facilitare i commerci tra loro tramite un linguaggio comune.

Visita Sabir in Via Quintino Sella, 49, 90139 Palermo.

Instagram: @sabir_palermo

Sabir Bar: Màrea cu Sàrea

L’attuale drink list di Sabir è composta da dodici cartoline “da e verso il Mediterraneo” impreziosite da immagini create dall’Intelligenza Artificiale. Un QR code permette di leggere la storia dal proprio telefono. Ogni cocktail presenta sapori o caratteristiche che richiamano paesi, culture o ingredienti legati alla storia stessa.

Il primo drink è Màrea cu Sàrea e la sua immagine è come un coloratissimo mosaico dalle tonalità del blu e dell’arancione che rappresenta il miscuglio delle popolazioni. Il testo spiega che il nome, in lingua Sabir, significa “il mare con il sale” e infatti questo cocktail apre il menù e rappresenta il punto di partenza di tutte le storie, il Mediterraneo. Il drink è blu come il mare, grazie all’uso dell’alga spirulina; è agrumato e salino, in perfetta linea con l’idea di portarci letteralmente il mare nel bicchiere. Queste note sono date da un velluto di acqua di mare, che rafforza l’evocazione nell’aspetto e nel gusto.

Sabir Bar: Màrea cu Sàrea

La seguente tappa ci porta a Tel Aviv, in memoria della diaspora degli ebrei, con un drink, Masa (“viaggio di scoperta” in ebraico) a base bourbon. Può sembrare strano? No, come spiega la storia, il bourbon è il distillato più consumato in Israele in quanto gran parte della popolazione è di origine statunitense.

Proseguiamo verso Chipilo, in Messico, città profondamente legata all’Italia, per poi fermarci a omaggiare “La Santa”, protettrice dei Rom. E poi ancora Instambul, Barcellona, Tangeri, Rio de Janeiro, New York e Tunisi. Tutti drink meravigliosi, studiati nei sapori per essere coerenti con la storia, utilizzando prodotti o spezie tipiche dei luoghi del Mediterraneo. Alcuni di questi drink ve li abbiamo illustrati nell’articolo precedente.

Sabir Cocktail Bar, Princesa (con cachaça, strega, lime fresco, agave e basilico), Rio de Janeiro, in ricordo di ciò che unisce il Brasile e Genova

Come il primo cocktail dà inizio al percorso, così gli ultimi due vanno a modificarlo e poi chiuderlo. Il penultimo infatti è Rotta Sbagliata, in celebrazione del più importante viaggio iniziato dal Mediterraneo, quello che ha cambiato il destino del mondo: il viaggio di Cristoforo Colombo. Il drink si basa su elementi del “nuovo continente”: pisco, banana e cioccolato.

Il nostro peregrinare si chiude con quello che la letteratura epica ha tramandato come il viaggio per antonomasia, il viaggio di Ulisse. Il drink Canto delle Sirene si rifà ai gusti tipici della Grecia, “per celebrare il periodo ellenistico che tanto ha influenzato il mare nostrum”.

Sabir Bar, Canto delle Sirene

La bellezza di un menù costruito in questo modo è che un cliente sarà sempre invogliato a provare qualcosa di nuovo, magari perché incuriosito dalla storia oppure da un ingrediente. Avrà voglia di tornare per assaggiare i sapori di un luogo che non ha assaporato in precedenza.

Inoltre un bar come quello di Sabir, che si basa su concetti precisi, atmosfere tangibili, ha così modo di raccontare anche attraverso immagini e parole quello che già racconta con i sapori e con gli arredamenti. Una coerenza che rende l’esperienza veramente immersiva, parola oggi forse un po’ abusata. Infine, imparare qualcosa di nuovo mentre si beve e ci si diverte è sicuramente molto più formativo in quanto rimane più facilmente impresso nella memoria, associando l’aneddoto a un momento piacevole, rilassato. Queste sono, in fondo, le esperienze che chiediamo davvero ai bartender: un buon drink, un posto dove rilassarsi, un ricordo duraturo.

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