Il Mondo del Giner

I gin del Junipalooza: Martin Miller’s Gin e il nuovo 9 Moons

Vanessa Piromallo
July 15, 2016

Il mondo di Martin Miller's Gin è davvero magico, scopriamo insieme la sua storia e come viene prodotto e proviamo la nuova versione invecchiata 9 Moons

Al Junipalooza ho incontrato Chris Bryant-Mansell, Sales Manager di Martin Miller’s Gin, e ho cercato di corromperlo, invano, perché mi lasciasse provare il nuovo gin 9 Moons che aveva esposto dietro di sé, ma che non poteva essere offerto ai visitatori in quanto non era ancora stato effettuato il lancio ufficiale. Esso sarà infatti in vendita da settembre in UK, Portogallo, Germania, Italia e USA al prezzo di circa 40£.

Il nuovo gin Martin Miller’s: 9 Moons, invecchiato nove mesi in barili di Bourbon

9 Moons Gin in un'immagine promozionale

9 Moons Gin in un’immagine promozionale

9 Moons è nato dall’esperimento di un gruppo di mixologist di New York che hanno provato a far invecchiare Martin Miller’s Gin in piccoli barili. Il co-fondtore Andreas Versteegh ha acquistato una selezione di barili di quercia, li ha riempiti di gin e lo ha lasciato maturare in Islanda. Dopo nove mesi il nuovo gin invecchiato nelle botti di Bourbon è stato selezionato per l’imbottigliamento una volta raggiunto il perfetto bilanciamento fra il sapore originale del Martin Miller’s Gin e il gusto raffinato dei barili. Sono nate così le prime 2.000 bottiglie, ognuna numerata singolarmente. Ciò che era nato per divertimento e con il timore di rovinare un gin buonissimo, ha invece dato vita a un altro gin complesso ed elegante, di circa 40°, che non vediamo l’ora di provare!

Del resto anche il Martin Miller’s Gin originale è interessantissimo. Mentre per molti gin vengono usati tre alambicchi per tagliare agilmente la testa e la coda, qui ne viene usato solo uno, di nome Angela, costruito nel 1898 da John Dore and Sons. Martin Miller ha trasposto al gin la sua filosofia riguardante il thè: “Mai una bustina, solo vero thè sparso nell’acqua bollente” e infatti le botaniche vengono pesate con cura e immerse durante la notte nello spirito assieme ad acqua calda. Inoltre, sempre al fine di ottenere il massimo dalle botaniche, le scorze essicate degli agrumi vengono distillate separatamente dalle altre botaniche.

Ma la particolarità di Martin Miller’s Gin non finisce qui: una volta distillato in Inghilterra esso viene trasportato nella Terra del Fuoo e del Ghiaccio dove vi viene aggiunta l’acqua più pura. Il viaggio del gin da Immingham a Borganes, remoto villaggio su un fiordo della costa ovest dell’Islanda, dura dieci giorni, ma secondo i produttori ne vale la pena perché qui, assieme al gin, viene imbottigliata tutta la magia di questo Paese.

Non per nulla il signor Martin Miller, deceduto nel 2013, è famoso per essere un personaggio particolare, amante della bella vita e imprenditore eclettico, la cui prima impresa è stata la pubblicazione di una guida per conquistare le donne dal nome “Success with the Fairer Sex”. Uomo così curioso che si è dedicato a moltissime attività differenti, dai concerti pop agli oggetti antichi, dalla fotografia alla Miller’s Academy, luogo delle arti e delle scienze, dagli hotel al gin! Fu nel 1998 che Miller, assieme a tre amici, decise di produrre il gin migliore del mondo, da usare per preparare il suo cocktail preferito, il Gin Tonic.

L'alambicco Angela con cui viene distillato Martin Miller's Gin

L’alambicco Angela con cui viene distillato Martin Miller’s Gin

Martin Miller, l'eclettico inventore, assieme a 3 partner, di Martin Miller's Gin

Martin Miller, l’eclettico inventore, assieme a 3 partner, di Martin Miller’s Gin

Oltre al London Dry, Martin Miller’s produce anche la variante Westbourne Strength, creata nel 2002-2003 in risposta alla richiesta dei barman di un gin con una gradazione alcolica maggiore. Le botaniche sono le stesse – anche perché Miller disprezzava l’uso di ingredienti esotici – ma combinate in  maniera differente. Il creatore ci teneva inoltre a sottolineare che per gli “estremisti del gin” il suo non può essere chiamato “London Dry” per via dei suoi innovativi metodi di distillazione.

Oltre al ginepro le botaniche sono:

Prima distillazione – coriandolo, angelica, liquirizia, cassia, iris fiorentino e un pchino di buccia di lime.

Seconda distillazione –  Bucce di arancia amara, limone e lime.

C’è poi un ingrediente segreto che veniva un tempo utilizzato, ma Miller era pessimo nel mantenere i segreti e nel 1999 si diffuse la notizia che si trattasse del cetriolo, che da allora è diventato molto popolare nel gin. L’idea era dei partner di Miller, che prima del gin avevano creato Polstar, la prima vodka aromatizzata al cetriolo, anch’essa prodotta con l’acqua islandese. Quella vodka piaceva così tanto a Miller che ancora oggi viene aggiunta al gin una piccola parte del distillato usato per produrre la vodka, così da donargli un lungo finale fresco e secco.

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