Il workshop è solo la prima delle tre iniziative comprese nel Glasshouse Project, che prevede un ulteriore lavoro sulle capacità e conoscenze dei bartender e finirà con una mostra che si terrà alla bellissima distilleria inglese del brand, la Laverstoke Mill Distillery, dove verranno esposti i risultati ottenuti durante il seminario. Nel frattempo i partecipanti, che già hanno fatto esperienza di teatro immersivo, food pairing improbabile e tanto altro, lavoreranno con i brand ambassador di Bombay Sapphire e aiuteranno nell’organizzazione degli eventi dell’azienda.
Julian Davies, global marketing Manager di Bombay Sapphire, ha spiegato che il brand voleva offrire ai migliori bartender qualcosa che fosse completamento diverso dal solito e che non fosse una gara, si sono chiesti cosa avrebbero potuto insegnare a chi già è ai livelli più alti nel mestiere, hanno cercato di capire come rendere interessante questo apprendimento e hanno quindi trovato un modo per essere di ispirazione ai bartender e per aiutarli nella creazione di idee nuove. Volevano uscire dai confini attuali del mondo dei cocktail e al progetto vi hanno lavorato i team di Bombay Sapphire di tutto il mondo.
The Glasshouse Project, secondo Davies, è decisamente ambizioso, ma è specchio della creatività che il brand impersona globalmente. Inoltre, in quanto leader della categoria del gin, Bombay Sapphire si è sempre prodigato per supportare la comunità dei bartender, e spingerli a dare una svolta all’esperienza dei consumatori è parte della sua missione.
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