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In UK è il Dry January… ma fa davvero bene smettere di bere per un mese?

Vanessa Piromallo
January 13, 2023

Dal 2013 in Inghilterra e non solo in molti seguono il Dry January, ma secondo alcuni studi l'iniziativa non porta i benefici sperati...

Nel 2013 Charity Alcohol Change UK lanciò la campagna “Dry January” per incoraggiare l’astinenza dall’alcol per un mese intero al fine di incentivare uno stile di vita più sano attraverso la moderazione nel consumo di bevande alcoliche, il quale in UK ha raggiunto picchi preoccupanti. Da allora sono moltissimi gli inglesi (e non solo) che per tutto il mese di gennaio evitano di bere alcolici. Ma questa iniziativa è davvero utile rispetto al fine che si prefigge?

Secondo una ricerca pubblicata da ID Crypt Global che analizza i dati rilasciati dall’ONS (Office for National Statistics), la spesa media in UK di bevande alcoliche e tabacco è mediamente più alta in Dicembre e mediamente più bassa in Gennaio per poi risalire notevolmente a febbraio e marzo. Analizzando gli anni precedenti a quelli del lancio della campgna Dry January, si nota che c’era già un calo dei consumi a gennaio, associata a una tendenza a moderarsi dopo gli eccessi del periodo festivo, però l’aumento dei consumi tra gennaio e febbraio era solo del 5,7%, mentre dal 2013 in poi il gap è aumentato del 10,1%. Si nota anche che il consumo medio mensile di alcol e tabacco tra il 2003 e il 2013 era comunque maggiore del 21% rispetto a quello odierno.

L’aumento del 10,1% del gap ha indotto i ricercatori di ID Crypt Global a inferire che lo stop autoimposto al consumo di alcolici, divenuto per molti un rituale dopo il lancio del Dry January, ha indotto gli inglesi a bere di più nel periodo successivo, come se si volesse inconsciamente “recuperare il tempo perso”. E questo è dunque una prima obiezione sull’utilità dell’iniziativa, ma non è l’unica.

Dr. Preethi Daniel della London Doctors Clinic ha studiato gli effetti dell’astinenza dall’alcol durante il mese di gennaio in seguito ai bagordi di dicembre e ha rilevato che man mano che il corpo si libera dalla dipendenza dall’alcol possono verificarsi diversi effetti collaterali (disidrataziona, difficoltà nel dormire, tremori, nausea, sudorazione eccessiva, ansia) prima di ricevere i benefici, quali miglioramento della qualità del sonno e pelle più sana. Il problema però è che il fegato a bisogno di 4-6 settimane per riprendersi dopo un periodo di consumo eccessivo di alcol, di conseguenza il mese di astinenza potrebbe non bastare, soprattutto se poi segue un nuovo eccesso nel consumo.

Inoltre, il Dr. gastroenterologo Michael Apstein aggiunge che non esiste alcuna prova scientifica che il Dry January faccia bene al fegato. Questo organo può facilmente metabolizzare una piccola e costante quantità di alcol e produce gli enzimi necessari al bisogno, dunque un bevitore abituale metabolizza l’alcol in modo più efficiente rispetto a uno occasionale e, di conseguenza, smettere di bere per un mese riduce la capacità di processare l’alcol. Si inferisce quindi che se all’alcol non si vuole rinunciare, sia molto meglio la moderazione rispetto all’astinenza periodica. Ancor meglio se la moderata quantità è consumata durante i pasti, poiché il livello di alcol nel sangue risulta più alto quando si beve a stomaco vuoto.

Forse a molti questo messaggio è arrivato, poiché un sondaggio svolto da UK Vivino ha messo in luce che su 1844 consumatori il 5% intende seguire il Dry January mentre il 25% preferisce il “Damp January” che consiste in una forte riduzione del consumo di alcol al posto dell’astinenza totale. Il nostro messaggio rimane sempre lo stesso: bere bene, con consapevolezza e moderazione è l’unico vero modo per apprezzare un buon distillato!

 

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