Anne Brock: tutto il settore è stato colpito, ma vedo che a soffrire più di tutti sono bar e ristoranti. Shay, qual è il tuo punto di vista?
Per Shay la cosa bella è stato vedere come tutto il settore dell’hospitality si sia unito per aiutarsi a vicenda già prima del Covid, raccogliendo fondi quando gli incendi hanno devastato il paese durante l’estate. Anche ora i locali, in Australia e negli altri paesi, stanno mettendo insieme idee per non fermarsi, come l’asporto delle bevande di cui parlava Georgie. Non tutti i bar lo hanno fatto, loro sì e, dice Shay, il supporto dei brand è stata una vera benedizione: dalla più piccola distilleria alle grandi aziende come Bacardi e Martini, hanno inviato quello che potevano per venire incontro alle nuove esigenze.
Anand racconta di aver collaborato all’apertura di un paio di bar prima della pandemia e un terzo è stato aperto dal suo socio a Bombay proprio la settimana prima che tutto iniziasse, proprio il momento peggiore e non c’era modo di essere preparati per un’eventualità del genere; nessuno poteva essere preparato. Grandi brand hanno attivato diverse iniziative per aiutare i bartender e spera che gli aiuti arrivino a chi ne ha bisogno, soprattutto perché non si sa quanto durerà questo difficile periodo visto che anche se i bar potranno riaprire, i clienti sono ancora spaventati, almeno in India.
Anne Brock: in che modo il settore può riprendersi e come possono aiutare i grandi brand?
Secondo Shay il settore dell’hospitality è forte e si riprenderà, anche se ci vorrà tempo. Per ora anche chi riapre non guadagna quanto prima e non può avere la stessa quantità di personale che aveva prima e quindi c’è bisogno di aiuto da parte dei brand, che si tratti di collaborazioni, eventi o altro.
Georgie concorda e, lavorando dal punto di vista di un grande brand come Bacardi, spiega che devono pianificare a breve, medio e lungo termine le azioni di aiuto e infatti si sono già attivati con raccolte fondi e altre attività a livello globale. Non è possibile fare previsioni per il futuro, ma è convinta che il settore si riprenderà in un modo o nell’altro. E di certo ai bevitori manca la socialità da bar e la qualità dei cocktail consumati nei bar.