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Ki No Bi inaugura la nuova distilleria a zero emissioni fossili in Giappone

Vanessa Piromallo
October 16, 2025

Ki No Bi, il gin artigianale giapponese, ha ufficialmente aperto le porte della sua nuova distilleria a impatto fossile zero a Kyoto

Dopo 15 mesi di lavori, Ki No Bi – il gin artigianale giapponese di proprietà Pernod Ricard – ha ufficialmente aperto le porte della sua nuova distilleria a impatto fossile zero, situata a Kameoka, nella prefettura di Kyoto.

Il sito produttivo sarà inaugurato ufficialmente il 7 ottobre, esattamente un anno e tre mesi dopo la cerimonia di benedizione del terreno condotta da un sacerdote shintoista. L’apertura segna un passaggio chiave nella strategia di espansione globale del marchio, che punta a coniugare qualità artigianale e sostenibilità ambientale.

Energia 100% rinnovabile e distillazione impeccabile

La distilleria è alimentata esclusivamente da fonti di energia rinnovabile: vento, acqua, sole e geotermia. Cuore dell’impianto è una caldaia ad alta efficienza completamente elettrica. Una scelta coerente con l’impegno di Ki No Bi verso una produzione responsabile.

Nonostante le dimensioni del nuovo stabilimento, l’azienda ha deciso di mantenere l’approccio meticoloso che l’ha resa celebre: invece di adottare un unico grande alambicco, la distilleria è dotata di più unità distillatrici, per garantire il processo separato dei sei gruppi botanici che compongono il gin.

Un metodo distintivo per un gin inconfondibile

Ki No Bi, che in giapponese significa “la bellezza delle stagioni”, è realizzato a partire da alcol di riso di alta qualità e da botaniche locali come yuzu giallo, trucioli di legno Akamatsu, bambù, tè gyokuro e bacche verdi di sanshō. L’acqua proviene dalla zona di Fushimi, nota per la produzione di sakè.

Ogni categoria botanica – agrumata, erbacea, speziata, fruttata-floreale, tè e base – viene distillata separatamente. Solo alla fine le componenti vengono miscelate con precisione, dando vita a un gin dal profilo aromatico pulito, equilibrato e con una nota calda di zenzero.

“Ki No Bi è un brand profondamente giapponese, con uno spirito artigianale alimentato da un’ossessione per i dettagli”, spiega Hiroyuki Nagai, operations director della Kyoto Distillery. “Non ci limitiamo a mettere tutto in un solo alambicco e schiacciare un bottone: ogni ingrediente ha il suo momento e il suo trattamento.”

Un mercato in piena espansione

Negli ultimi cinque anni, secondo la Japan Spirits and Liqueurs Makers Association, il mercato del gin in Giappone è quadruplicato, passando da 1,2 a 5,5 milioni di litri annui. Una crescita trainata anche dall’interesse internazionale per le botaniche giapponesi, yuzu in primis.

Lanciato nel 2016 come primo gin distillato in una struttura dedicata in Giappone, Ki No Bi è oggi una delle etichette di punta del segmento ultra-premium, con un’identità ben radicata nella cultura giapponese e una forte attrattiva globale.

“La magia di Kyoto dispiega le sue ali”, commenta Murielle Arnaud Dessenis, global VP marketing gin di Pernod Ricard. “Questa nuova distilleria segna una tappa storica: conferma il nostro impegno verso la sostenibilità e rafforza la nostra ambizione di far crescere Ki No Bi come riferimento mondiale nel segmento dei gin di lusso.”

 

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