Un risultato incredibile anche da quanto dichiarato da Stephen Marsh, fondatore e managing director di Pinkster, che ha sottolineato quanto ciò sia importante anche per la categoria del gin in generale perché in molti sono disposti ad investire su di essa. Si tratta di una grande soddisfazione per il brand, che ha dimostrato di avere un modello di business valido e un prodotto peculiare di valore.
Grazie ai finanziamenti ottenuti dalla campagna di crowdfunding Pinkster Gin potrà incrementare il proprio business investendo in un aumento del personale, nel marketing e nell’ottimizzazione dei processi produttivi e delle infrastrutture. La priorità però rimane quella di espandere il brand all’estero, infatti è già stato firmato un accordo per la distribuzione di Pinkster Gin negli Stati Uniti attraverso la British Bottle Company.
Gary Robbins, co-fondatore di Growthdeck, è soddisfatto dell’interesse suscitato negli investitori dalla campagna di crowdfunding, soprattutto considerando che la piattaforma è ancora piuttosto nuova. Avevano identificato Pinkster come un’azienda dall’alto potenziale di crescita non solo perché lavora in un mercato in espansione, quello del gin, ma anche perché si tratta si un’azienda ben strutturata e che lavora bene, al punto da essersi creata in breve tempo un ottimo network di distribuzione. Il risultato della campagna sembra concordare con quest’analisi preliminare ed è molto promettente sia per il futuro di Pinkster sia per quello della piattaforma Growthdeck.
Complimenti a Pinkster e God Save the Gin!