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Sigari Dominicani & Gin Tonic: la grande tradizione dell’isola di Colombo

Paolo Topa
August 22, 2018

L'ultima puntata del mini-ciclo dedicato all'abbinamento fra Gin Tonic e sigari: questa volta ci spostiamo nella Repubblica Dominicana...

Eccoci arrivati alla puntata conclusiva del mini ciclo di articoli dedicati al fumo caraibico abbinati al nostro amato Gin Tonic. Non potevamo chiudere senza dedicare spazio all’isola della Repubblica Dominicana, uno dei maggiori produttori mondiali di sigari Premium ed enorme bacino di importazione per il mercato più grande del mondo, gli Stati Uniti.
I dominicani sono sigari generalmente mansueti in termini di forza, centrati per lo più sul versante aromatico, per niente tannici e con una discreta complessità. Negli ultimi cinque-sei anni l’industria tabacalera dominicana ha sviluppato un forte innovamento sul versante della ricerca di nuove formule di blending, riuscendo a “svecchiare” l’originale impostazione manifatturiera che cominciava a perdere sostanziose quote di mercato a favore della nuova ondata nicaraguense.

Siamo all’ultimo episodio della saga sulla coppia vincente sigari & G&T

Quali caratteristiche, quindi, per il nostro Gin Tonic? Puntiamo tutto su distillati di gradazione compresa tra i 40 e i 43%, tendenzialmente secchi e non particolarmente complessi in maniera da andare ad integrare l’aromaticità del sigaro con qualche sensazione dry che a nostro avviso ben si coniuga con i sigari dominicani. Ma andiamo ora nel dettaglio e analizziamo le tre proposte di abbinamento che ci hanno convinto di più, inserendo comunque le consuete premesse:

  • Per il G&T consigliamo la classica proporzione tra gin e tonic water di 1:2, anche se è possibile aggiungere un po’ più di tonica nell’eventualità che si sia di fronte a sigari particolarmente leggeri. Per il sigaro dominicano (al contrario di quello cubano) non è necessario nessun tipo di invecchiamento e – al contrario – consigliamo di non conservarli in humidor per svariati anni. Potrebbe essere addirittura controproducente.
  • Gin Tonic: Plymouth Gin / J. Gasco “Indian Tonic”
  • Sigaro: Arturo Fuente Magnum Rosado “Vitola 56” (13 Euro al pezzo, box da 25)

Il sigaro è di grandi dimensioni soprattutto per quanto riguarda il diametro (143 mm x 22 mm) ma non bisogna farsi trarre in inganno. Si tratta infatti di una fumata medio/leggera che si può benissimo fare di mattina, dopo colazione. L’abbinamento perfetto lo abbiamo trovato con il Plymouth Original: gradazione adeguata (41,2%), secchezza di buon livello ma senza eccessi, capacità di integrarsi a dovere con le note di legno di cedro e con gli spunti floreali del sigaro, aromaticamente di livello anche in termini di complessità.
A completare una J.Gasco “Indian Tonic”: un filo più secca rispetto al versione classica “Dry Bitter Tonic” e con una carbonatazione tra le più fini e persistenti in assoluto.

  • Gin Tonic: Nordés Gin / Imperdibile Tonic Water
  • Sigaro: Davidoff “The Late Hour” Churchill (25 Euro al pezzo, box da 25 oppure petaca da 4)

Sigaro prestigioso e opulento al tempo stesso (178 mm x 19 mm), vede riposare il tabacco per sei mesi in botti di legno prima di essere “torcido” dai maestri del celebre marchio svizzero. Note di pepe nero, pellame, caffè scuro e legno si alternano con grande efficacia. Lo abbiamo provato con un Gin Tonic preparato con il Nordés Gin, fresco e balsamico come pochi, con spiccate note di salvia. La contrapposizione tra l’austerità del sigaro e la gioia del G&T ci hanno colpito positivamente, finendo per considerare questo abbinamento uno dei più riusciti in assoluto. Dopotutto, a volte, la contrapposizione funziona meglio che con l’assonanza…

  • Gin Tonic: Caorunn Scottish Gin / Tonica Tassoni
  • Sigaro: Ashton “VSG” Belicoso No.1 (12 Euro al pezzo, box da 24)

Nonostante sia un dominicano, il Belicoso di Ashton è un sigaro di media forza e di corpo notevole (le sue dimensioni sono 133 mm x 20,5 mm). Si tratta di un “figurado” (testa del sigaro chiusa a cono) dal grande equilibrio e rigore aromatico, plurisfaccettato ed evolutivo. La scelta è caduta su un gin in perenne ascesa tra gli appassionati, il Caorunn (si pronuncia Carònn), che permette alla fumata di svilupparsi in una direzione interessante, marchiata dalla presenza di una mela autoctona profumata e rinfrescante. Una soluzione che permette agli aromi del sigaro (legno di quercia, note tostate, cacao…) di accomodarsi in una dimensione più paciosa e controllata, sempre e comunque caratterizzata dalla presenza del ginepro. La tonica Tassoni (con sfumature di cedro) ben si incastra con il Caorunn, a prescindere dall’abbinamento con il sigaro.

Si conclude così questo mini ciclo di articoli sull’abbinamento G&T e fumo lento. Invitiamo tutti coloro che si sono persi le due puntate precedenti sui sigari cubani e nicaraguensi a recuperarli nell’archivio storico di IlGin.it.
Buone bevute… ma in questo caso anche buone fumate!

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