Malcolm Leask, amministratore delegato di International Beverage, ha dichiarato che l’annuncio rappresenta una notizia molto positiva per il settore dello Scotch whisky: “Gli ultimi anni sono stati turbolenti per tutte le imprese del settore, tra incertezze e la necessità di affrontare una complessa combinazione di sfide sul mercato globale. Anche se alcune di queste difficoltà permangono, un accordo di libero scambio con l’India rappresenta un’iniezione di fiducia e contribuirà a costruire una prospettiva economica più solida a livello globale per il nostro settore. Come azienda già impegnata a investire nei nostri marchi e nella rete commerciale in India e in Asia, questo è un passo importante verso condizioni commerciali migliori e una crescita globale a lungo termine.”
William Wemyss, amministratore delegato di Wemyss Family Spirits (che possiede tra i suoi marchi la distilleria Kingsbarns vicino a St Andrews in Scozia e il gin Darnley’s), ha aggiunto: “L’India è da tempo considerata il mercato in crescita più promettente per lo Scotch. È la patria della più grande popolazione di consumatori di whisky al mondo, ma fino ad oggi, dazi punitivi del 150% ci hanno ostacolato. Questo accordo potrebbe aprire le porte a investimenti duraturi, nuove collaborazioni e una crescita stabile non solo per la nostra azienda, ma per tutte le distillerie scozzesi. È un passo positivo e pragmatico nella giusta direzione, e speriamo venga implementato rapidamente ed efficacemente.”
Secondo i dati della Scotch Whisky Association (SWA), l’India ha riconquistato il primato sulla Francia come primo mercato mondiale per l’esportazione di whisky scozzese in termini di volume, con 192 milioni di bottiglie esportate nel 2024 rispetto alle 167 milioni del 2023. Il mercato indiano delle bevande alcoliche è il terzo più grande al mondo e il secondo per gli spirits. Si stima che valga 52,4 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 7,7% dal 2025 al 2032.