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The Gin Day 2017: cosa è successo?

Vanessa Piromallo
September 18, 2017

The Gin Day 2017, gli ospiti internazionali e i tanti nuovi gin italiani che continuano ad arricchire il panorama del gin in Italia...

Una settimana fa eravamo a Milano per assistere a The Gin Day 2017, l’annuale fiera italiana del gin, che quest’anno aveva l’intenzione di rinnovarsi. Vediamo assieme le novità di quest’anno, quello che abbiamo visto e cosa abbiamo assaggiato di nuovo il 10 e l’11 settembre allo spazio Watt.

I brand italiani continuano a crescere

Cominciamo con le masterclass e le lezioni della Gin School. Queste ultime, con numero di posti limitato e a pagamento, sono sicuramente state molto interessanti e oltre ai nomi italiani ormai noti, come Piccinino, Ambrosi e Leuci, si sono succeduti sui diversi palchi anche interessanti personalità internazionali. Fra queste menzioniamo Desmond Payne, il master distiller di Beefeater, che ha spiegato le tecniche di creazione del gin; Joanne Moore, master distiller di G&J Distiller, che ha raccontato i suoi gin e le loro botaniche; Ivar de Lange, master bartender di Bols (vedi approfondimento a questo link), e Herman Jensen, che hanno svelato al pubblico i misteri del genever olandese. Seguiranno approfondimenti su questi interventi che abbiamo apprezzato moltissimo.

Desmond Payne e ilGin.it

Passiamo poi al coinvolgimento della città di Milano. L’idea di animare la città che ospita la fiera non per una sola notte, ma per l’intera settimana organizzando una Cocktail Week non è certo originale, anzi, mai come ora è in voga istituire questo tipo di eventi nelle diverse città d’Italia, ma ciò è un fatto assolutamente positivo e ne siamo contenti. Sono belle occasioni per i locali per mettersi in mostra e per il pubblico per imparare a conoscere e sperimentare cocktail di qualità.

gin day 2017

Joanne Moore durante la masterclass su Quintessential Brands

Veniamo ora agli stand. Quest’anno molti dei partecipanti degli anni passati non erano presenti, fra i volti noti c’erano soprattutto i grandi distributori. In generale ci è parso ci fossero meno stand rispetto agli anni passati e forse questo, per chi ha pagato il biglietto d’ingresso, non ha colpito positivamente. Non sono comunque mancate le novità interessanti tra i gin. Non erano molti i nuovi brand provenienti dall’estero, ma abbiamo assaggiato un po’ di neonati gin italiani. Il panorama del gin italiano continua ad ampliarsi e non possiamo che compiacerci di ciò. Vi abbiamo già recensito Gin Acqueverdi, dal profumo di bosco montano, Tabar Gin, dalla bassa modenese, e Gin David, il gin toscano che omaggia arte, cultura, cucina e la filosofia del bello. Approfondiremo poi altri gin che ci sono piaciuti come Gin Puro e Gin Barmaster, presentati dalla distilleria Bonaventura Maschio e dedicati rispettivamento alle origini del gin e ai bartender; la romanticissima coppia di Gin e , creati con amore per accontentare sia gli amanti del Martini sia gli amanti del Gin Tonic; Giass Gin, il primo Milano Dry Gin, creato da cinque amici con 18 botaniche più una: la diciannovesima è il gusto unico di ognuno di noi; Bacur Distilled Dry Gin, di Bottega, il gin della distilleria storica che all’estero non è una novità ma che in Italia ancora non veniva molto distribuito; Ginepraio, gin biologico toscano; Gin Aqva Lvce e tanti altri.

Avremmo voluto fare un sondaggio fra il pubblico presente al Gin Day per approfondire le idee che hanno i consumatori sul gin e sulla produzione italiana, ma non ci è stato permesso. Continuate però a seguirci perché presto vi coinvolgeremo nei nuovi progetti de ilGin.it! God Save the Gin!

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