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Viaggio in Friuli alla scoperta del territorio con Fred Jerbis

Vanessa Piromallo
December 1, 2022

Il Friuli Venezia Giulia è un territorio meraviglioso e lo abbiamo visitato con Federico Cremasco che ci ha aperto le porte della nuova Distilleria Fred Jerbis

La nostra redazione è stata invitata a visitare la nuovissima distilleria di Fred Jerbis. Siamo partiti assieme agli altri giornalisti per il Polcenigo, in Friuli, dove il Sindaco e l’Assessore al Turismo ci hanno accolti per parlare di questo splendido territorio che tanto ha da offrire in termini di paesaggi naturali, cibo, bevande e accoglienza per i turisti. Ed è proprio qui che Federico Cremasco ha cominciato la sua avventura, aprendo il laboratorio per la lavorazione delle botaniche, molte coltivate e raccolte da lui stesso e la mamma in una zona poco distante, dove sono nati i prodotti della linea Fred Jerbis, per primo il Gin 43, seguito dal Vermut 25 e dal Bitter 34, il trittico che si ispira al mix del Negroni. Un luogo perfetto, dove scorrono acque pure, la natura è rigogliosa e si respira un senso di comunità e collaborazione.

Foto: ilGin.it

La gamma Fred Jerbis è un’importante espressione del territorio. Gin 43 ha una gradazione alcolica di 43 gradi ed è composto da 43 erbe, di cui la metà è raccolta e coltivata in Friuli. Il gin si caratterizza proprio per il suo gusto complesso dato dall’infusione delle botaniche, prova della competenza e dell’esperienza di Federico nell’ambito erboristico. Vermut 25 invece è realizzato con vino Verduzzo, autoctono friulano, e 25 erbe e viene affinato per quasi un anno. Per quel che riguarda il Bitter 34 abbiamo potuto assaggiare la nuova ricetta con miele di castagno prodotto in Friuli, uno dei bitter più interessanti che abbia assaggiato di recente. La gamma vanta poi altri prodotti che esprimono l’abilità di Federico di sperimentare con le botaniche e non solo, come l’amaro, il gin alla camomilla e il gin invecchiato.

La sostenibilità è al centro e vede un impegno globale su tutta filiera: le botaniche vengono essiccate, macerate e distillate in corrente di vapore, senza l’aggiunta di coloranti o di altre sostanze chimiche, mentre le bottiglie sono realizzate in vetro riciclato, con tappo in faggio naturale e gli imballaggi in cartone riciclato all’80% (con l’obiettivo di arrivare al 100%). L’energia utilizzata nella produzione arriva da fonti rinnovabili e non vengono utilizzati combustibili fossili.

Foto: ilGin.it

L’avventura di Fred Jerbis è proseguita l’anno scorso con il lancio della gamma Alkemil, rivolta esclusivamente al mondo della miscelazione. Realizzata artigianalmente con botaniche friulane e in quantità limitata ispirandosi a ricette del XIX secolo, la linea è composta da Curaçao Imperiale, Rosolio di Bergamotto, Crème de Cassis, Ratafia alla ciliegia, Maraschino, Creme Violette, Liqueur Peach e Alchermes. A distinguere questi prodotti è l’evidente naturalità delle materie prime utilizzate, l’assenza di una produzione industriale e la ricerca certosina per trovare equilibri tra i sapori tramite lo studio del trattamento più adatto di ogni singolo elemento perché esprima al meglio le caratteristiche organolettiche ricercate.

Oggi il percorso di Federico continua e abbiamo avuto l’occasione di vedere in prima persona la sua evoluzione: l’opificio è infatti diventato distilleria, con l’acquisto di un magnifico alambicco elettrico Muller a bagnomaria da 230 litri. Soprannominato Johann in onore di Goethe, l’alambicco sarà utilizzato per il distillato di ginepro che è la base del gin. Per la lavorazione delle botaniche infatti Federico continua ad affidarsi alle sue tecniche di infusione e occasionalmente al suo piccolo alambicco trasportabile per la lavorazione degli ingredienti freschi e al rotovapor quando richiesto.

Foto: ilGin.it

Il progetto della distilleria si unisce a quello del giardino botanico realizzato grazie alla campagna di crowdfunding JERBIS VENTÛRS e al cocktail bar Officina delle Tinture con vista sull’alambicco, aperto assieme ai soci Marco Pessotto e Alessandro Pillot. Proprio qui abbiamo degustato i prodotti di Federico e ottimi cocktail, con vista sul ponte su cui sono posizionati bar e distilleria e l’acqua che scorre al di sotto.

Con gli stessi soci Federico ha inoltre riaperto la storica pizzeria di Polcenigo Il Vecchio Caffè, dove siamo stati ospiti a cena. Aperta nel 1955 e costretta a chiudere a causa della pandemia, Federico e soci hanno deciso di portare avanti il segreto della pizza in teglia a lunga lievitazione riaprendo le porte e innovando il menù, unendovi anche abbinamenti a birra, vini e cocktail.

Foto: ilGin.it

Il nostro viaggio in Friuli si è poi concluso presso l’azienda di vinaioli Weldan che ci ha presentato i suoi vini del brand Mr. Bio Wine. Un’azienda che porta avanti in modo sostenibile e tecnologico il concetto dei vini biologici, unendo alla qualità dei prodotti un’immagine moderna e curata. Io, personalmente, mi sono innamorata della loro Ribolla Gialla Spumantizzata!

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