Recensioni

Ballindalloch Speyside Single Malt Scotch Whisky

Vanessa Piromallo
January 24, 2025

Alla scoperta degli speciali whisky scozzesi di Ballindalloch Distillery in compagnia di Proposta Spirits al Rasputin di Firenze...

Distribuito in Italia da Proposta Spirits (ramo dedicato ai distillati di Proposta Vini), Ballindalloch Speyside Single Malt Scotch Whisky è un brand veramente interessante. Lo so, non parliamo di gin, ma abbiamo incontrato il produttore al Secret Bar Rasputin di Firenze e vorremmo condividere con voi questa bella esperienza. La presentazione, organizzata da Proposta Spirits, ha infatti visto come protagonista Guy Macpherson-Grant che ci ha raccontato la sua storia e ci ha fatto assaggiare tre dei suoi Whisky.

La famiglia Macpherson-Grant vive, da 24 generazioni, in un meraviglioso castello nell Highlands scozzesi, sin dal 1546. Un posto da favola, con giardini mozzafiato, campi di orzo, un allevamento di bovini Angus e molto altro. Guy, assieme al padre e al fratello, sono i quarti in famiglia ad aver aperto una distilleria, ma loro hanno scelto di farlo proprio nella tenuta del castello, in una struttura risalente al 1848.

Il 22 settembre 2014 il loro alambicco nuovo è entrato per la prima volta in funzione per dare vita ai deliziosi Ballindalloch whiskys. Lotti piccolissimi, un gusto morbido e produzione assolutamente localizzata caratterizzano questi prodotti. Gli elementi che danno loro vita sono pochi e molto precisi.

Innanzitutto l’acqua proveniente da alcune fonti che si trovano sulle colline adiacenti alla distilleria, poi i lieviti e infine l’orzo primaverile. Quest’ultimo è unico, in quanto coltivato nella tenuta del castello. La quantità che viene raccolta ogni anno definisce il limite di quanto whisky la distilleria produrrà e garantisce il fatto che Ballindalloch creerà solo whisky in piccoli lotti, senza alcuna intenzione di diventare un grande produttore. Anche invecchiamento, imbottiglaimento ed etichettatura avvengono presso la tenuta. Il risultato è anche una produzione sostenibile, dove nulla viene sprecato.

Le fasi del processo produttivo cominciano con il mashing, in serbatoi in rame, tramite il quale ottengono un mash molto più chiaro e fruttato rispetto a quello solitamente utilizzato per altri whisky. Segue la fermentazione, che dura dalle 90 alle 140 ore, a differenza di altri che mediamente impiegano tra le 40 e le 60 ore. Inoltre, in questa fase, riempono solo a metà le wash bags, così da non aver bisogno di rimuovere la schiuma che si forma in cima, conservando i sapori più decisi e fruttati. Segue la distillazione, abbastanza lenta, e, infine, prima dell’invecchiamento, c’è un ulteriore elemento che rende speciali i whisky Ballindalloch. Ci riferiamo all’uso di “worm tubs”, secondo l’approccio tradizionale che prevede appunto l’uso di vasche per la condensazione. La differenza, però, è che loro utilizzano acqua più calda del normale e la condensazione impiega 3 ore, lasciando i vapori dell’alcol a contatto col rame più a lungo. In questo modo il distillato risulta più delicato e complesso. Infine avviene l’invecchiamento in botte, mai con tempi lunghissimi.

Foto: ilGin.it

Arriviamo ora ai tre whisky che abbiamo assaggiato durante l’evento. Il primo è il Ballindalloch Vintage release 2015 (48% vol.) Si tratta di un’edizione vintage, quindi irripetibile in modo identico, creata appositamente per il mercato italiano in collaborazione con l’importatore, Proposta Spirits. Si tratta di un mix tra whisky invecchiati in botti ex Sherry ed ex Bourbon. Un whisky adatto anche ai principianti, ma che sa catturare i veterani del whisky. Molto morbido al naso e al palato, con note fruttate di banana e limone inizialmente, per lasciare spazio a leggere note di malto, appena amare. Bello corposo e decisamente piacevole.

Segue il Ballindalloch Sherry Single Cask 2015 (61,9% vol.) Si caratterizza per una certa dolcezza al naso, con profumi di frutta candita e uvetta. Al palato è dolce, ma secco, con un finale fruttato. Ha profondità e complessità e risulta perfetto anche per i cocktail e abbinato al cioccolato.

Foto: ilGin.it

Concludiamo con il Ballindalloch Bourbon Single Cask 2016 (60,6% vol.) A un naso fruttato e fresco segue un palato ottimo, appena fruttato, non troppo dolce grazie a una buona secchezza che lo rende perfettamente piacevole. In entrambi i casi il cask utilizzato è ben presente e facilmente riconoscibile.

Per info:

https://www.ballindallochdistillery.com/

https://www.propostavini.com/

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