Recensioni

Gin No. 209: il sogno americano

Vanessa Piromallo
June 24, 2020

La storia della Distillery No. 209, il profilo aromatico e il metodo di produzione con alambicco unico del Gin No. 209, il gin americano in stile moderno

Distillery No. 209: la storia

La Distillery No. 209 sorge su un molo nella baia di San Francisco, propria sopra l’acqua. In questo modo la temperatura dell’aria è sempre ideale per distillare durante tutto il corso dell’anno. Il Gin No. 209 condivide con San Francisco il rispetto per le tradizioni e al contempo l’attitudine a spingersi oltre i limiti, a correre rischi e osare nell’innovazione.

La storia della distilleria comincia a New York nel 1870, quando William Scheffler acquisì il brevetto in California di un nuovo design per gli alambicchi. Da New York si trasferì a St. Helena, nella Napa Valley, dove nel 1880 acquistò la Edge Hill Estate, tra i più grandi vignaioli della zona. Qui integrò la distilleria all’interno della tenuta dove veniva prodotto il vino e al momento della registrazione ottenne il numero di licenza 209, così decise di dipingerlo sulla facciata della costruzione. I suoi distillati ebbero grande successo e vinsero anche numerose medaglie.

Passano gli anni, la distilleria viene chiusa e la costruzione è usata come deposito per il fieno. Nel 1999 la proprietà di Edge Hill passa a Leslie Rudd, che scopre la scritta “Registered Distillery No. 209” sulla facciata. Intraprende dunque la restaurazione dell’edificio storico e decide di riaprire la distilleria, ma per motivi tecnici non può utilizzare il luogo originale, quindi la ricostruisce sul Molo 50 di San Francisco. L’inaugurazione avviene nel 2005.

Leslie Rudd ha sempre lavorato nel settore food&beverage, entrando nell’azienda di famiglia Standard Beverage Corporation e facendola diventare uno dei più grandi distributori di alcolici del paese, e ha anche investito con successo in diversi ristoranti. Alla sua morte nel 2018 la Distillery No. 209 è stata acquistata dal business partner di Leslie, Pat Roney.

La produzione del Gin No. 209:

Gin No. 209 è un gin di altissima qualità distillato cinque volte. L’ultima distillazione è quella che estrae gli aromi delle botaniche: gli ingredienti vengono fatti macerare in alcol per una notte poi sono distillati con metodo one shot in alambicco di rame Forsythe; un distillazione lenta che impiega undici ore per estrarre al meglio l’essenza delle botaniche.

La base del gin è distillata quattro volte a partire dal granoturco, per questo motivo è estremamente morbido e ha un finale leggermente dolce. L’acqua utilizzata proviene dalle nevi che si disciolgono sulle montagne della Sierra Nevada.

La lenta macerazione delle botaniche avviene direttamente all’interno dell’alambicco e in questo modo i sapori si amalgamano in modo equilibrato permettendo di ottenere un gusto fresco senza note amare. Successivamente avviene dunque la quinta distillazione e il cuore di essa viene portato a gradazione e imbottigliato ottenendo così il Gin No. 209.

L’alambicco utilizzato è molto particolare poiché è stato creato su misura per Distillery No. 209 dal celebre produttore Forsyth, modificando a mano le parti in rame secondo le specifiche date. Il design si basa su un alambicco per Scottish Glenmorangie whisky da 1000 galloni (circa 3785 litri). E’ alto oltre sette metri e mezzo (25 piedi), poiché il lungo collo a cigno è ciò che dà al gin il suo profilo aromatico moderno.

Il master distiller Arne Hillesland

Le botaniche scelte provengono da ogni parte del mondo. Sono undici in totale, ma alcune sono tenute segrete dal master distiller. L’immancabile ginepro, di provenienza calabrese, è supportato da un profilo aromatico complesso dato principalmente da note agrumate e speziate. Tra gli ingredienti troviamo bergamotto, limone, arancia amara, cardamomo, cassia, angelica e coriandolo.

La ricetta e l’innovativo metodo di produzione del Gin No. 209 sono stati sviluppati dal master distiller Arne Hillesland. Lui e il suo assistente sono i soli responsabili della produzione, attenti a mantenere costanti gusto e qualità dei prodotti. Poiché la lavorazione è in gran parte artigianale, sono orgogliosi di definire il loro lavoro come “una vera e propria combinazione di arte e scienza”.

gin no 209

Il profilo aromatico di Gin No.209:

L’idea di creare un gin in stile moderno è stata sviluppata creando un gin la cui complessità è così ben bilanciata da avere armonia fra i sapori. Per questo stile contemporaneo hanno scelto di non far prevalere il ginepro quanto era solito un tempo, ma di accompagnare le sue note portanti da diversi sentori. Infatti al naso  predominano le note citrate e floreali, con un sottofondo speziato. Al palato si sprigionano inizialmente gli agrumi, in particolare le note del limone e quelle delle arance, per un’apertura molto fresca e piacevole. Lentamente si aprono poi le note del floreali e quelle del coriandolo accompagnato dal bergamotto. Emerge il calore delle spezie assieme alle note balsamiche del ginepro, portando avanti una sensazione molto fresca, che nel lungo finale si trasforma di nuovo in sensazione di calore data dalle spezie, soprattutto dalle note della cassia.

Solitamente concluderei con i consigli per la miscelazione, ma Gin No. 209 non solo è piacevole nella degustazione liscia, ma è soprattutto creato appositamente per l’uso nei cocktail. La sua versatilità infatti è estrema, perché la bilanciata complessità permette di tirare fuori le note che si desidera accentuare tramite la miscelazione, che siano quelle floreali, agrumate o speziate.

Vai alla scheda tecnica
gin no 209

Gin No. 209 e il piacere della botte:

A partire da un gin così ben bilanciato, la Distillery No. 209 ha realizzato tre varianti invecchiate in botte che, per gli amanti del genere, costituiscono un vero e proprio piacere. Perfette proprio per il consumo da meditazione, alla pari di un whisky o di un rum di altissima qualità.

La prima versione è invecchiata in botti di Sauvignon Blanc e si caratterizza per le piacevoli note floreali e un’apertura agrumata. Il secondo riposa in botti di Chardonnay e acquista note dolci e fruttate e grande freschezza e balsamicità di ginepro. Il terzo gin invecchia in botti di Cabernet Sauvignon ed ha un gusto pieno, con cenni di agrumi, note speziate e un accompagnamento delle botti quasi di cioccolato, felicemente bilanciati dalle note del ginepro e un leggero sentore di vino rosso. Vedi le schede tecniche

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