Come hai sviluppato le ricette dei gin I Peccati del Duca?
Sono gin compound, ma le percentuali dei blend sono segrete. La base è di alcol a 95 gradi con ginepro e a questa vengono aggiunti separatamente gli idrolati delle varie botaniche. La parte rivoluzionaria è proprio questa: le botanica non sono infuse in soluzione idroalcolica, ma nell’acqua, proprio come un tè. Lavoro nel campo del tè e sono esperto di idrolati e penso che siano una figata! Il prodotto che ne è derivato è incantevole! Alla fine non abbiamo fatto un gin, ma ben tre! Lo Sloe è fantastico: il prugnolo molisano è sapido perché prende le caratteristiche dal terreno e il Molise è un paese sano sia dal punto di vista dell’ambiente sia delle persone.
Sono andato nel loro laboratorio con la mia valigetta con tutte le attrezzature e ho modificato la ricetta che avevano già e stabilito le dosi per il gin Dry, che è più secco e agrumato rispetto all’Aromatic, nel quale ho messo esattamente il doppio di quantità degli ingredienti, più la melissa citronella e il bergamotto. Sullo Sloe Gin non ho dovuto lavorare molto perché è uscito un ottimo liquore.
Durante lo sviluppo delle ricette sono tornato varie volte a Bagnoli per gli assaggi, una volta assestato il prodotto, poi c’è stata la pandemia e i lavori si sono ulteriormente rallentati. Finalmente siamo riusciti a fare la presentazione ufficiale il 18 agosto ed è stata trasmessa anche in TV: è andata benissimo e sono davvero contento, da molisano, di aver fatto il primo gin molisano. Sono un bel prodotto, insolito, con cui si riescono a fare ottimi drink!