Concedetemi un altro piccolo cenno storico: la storia di Liviko comincia a fine ‘800 e l’azienda produce vodka sin dagli anni ‘20, ma è solo nel 1971 che essa assunse il nome Liviko, derivante da un cocktail creato nel ‘69 a cui venne dato questo nome che unisce le parole Likoor (liquore) e Viinakokteil (cocktail con vodka). La compagnia si è dimostrata florida da sempre, anche durante il periodo sovietico (l’anno di maggiore produzione fu il 1984) e ha tenuto il passo con i cambiamenti storici che hanno coinvolto l’Estonia, continuando a produrre distillati di altissima qualità vincitore di numerosi riconoscimenti. Non hanno mai cessato la produzione, anche quando l’URSS imponeva limiti nella quantità produttiva degli alcolici (per non smettere di produrre facevano olio di semi di girasole) e nemmeno durante la Guerra Fredda. Oggi, nel 2018, è un perfetto esempio di azienda moderna, tecnologica e al contempo legata agli importanti aspetti della tradizione. Esporta in oltre 40 paesi nel mondo e crea oltre 70 diversi prodotti, di cui i più famosi sono Viru Valge, Vana Tallinn, Crafter’s Gin, Hobe Vodka e Kannu Kukk.
La seconda tappa del tour è la Distillation Room. Qui si trovano i due nuovissimi alambicchi automatici da poco acquistati da Liviko. Essi permettono di lavorare la distillazione in modi diversi, per esempio la vodka al fiordaliso viene inizialmente distillata a vapore. Con uno degli alambicchi si produce anche il Vana Tallinn, che come abbiamo accennato è diventato tra i simboli nazionali sin dagli anni ‘60, e con uno nascono i fantastici Crafter’s London Dry Gin e Crafter’s Aromatic Flower Gin. Essi sono stati creati da Hanna Kaur, Beverage Architect di Liviko (leggi intervista): anche in questo caso si tratta di una donna! E’ stato molto interessante scoprire che sono tantissime le donne a lavorare presso Liviko, oggi così come in passato!