Foraging: ovvero come trovare da sé il garnish per un gin&tonic "selvatico"

The Gin Lady
August 11, 2016

Foraging: una passeggiata fra i boschi con la nostra Gin Lady per trovare le botaniche da abbianare ai nostri gin preferiti in un perfetto G&T

È diventata una vera e propria moda, che ci riporta ai tempi dei “cacciatori-raccoglitori”, ovvero quella fase dell’evoluzione dell’uomo in cui i nostri antenati cercavano il cibo così come lo offriva la terra, prima di diventare agricoltori e pastori. Si tratta del foraging, ovvero dell’arte di trovare da sé, con una passeggiata all’aria aperta, gli elementi vegetali che compongono i propri piatti. L’estate è il momento giusto, quando si è in vacanza e il tempo non manca, magari al cospetto della macchia mediterranea, che è un vero e proprio scrigno di tesori botanici.

Basta una passeggiata fra i boschi per trovare i migliori garnish per il nostro gin&tonic, da abbinare alle botaniche presenti nei nostri gin preferiti. Non mancano gli appositi corsi di foraging, che vi insegneranno come trovare le erbe spontanee selvagge, allargando i vostri orizzonti e insegnandovi dove guardare per cercarle. Noi vi diamo qualche dritta, perché ci piace l’idea di un gin&tonic “selvatico” per il nostro aperitivo d’estate.

Basta una passeggiata fra i boschi per trovare i migliori garnish per il nostro G&T

Rosmarino

Mai vista una siepe di rosmarino? Impossibile! È resistente, odorosa e tiene lontani gli insetti. Per questo è molto utilizzata anche come pianta ornamentale. È facile trovarla anche in natura, in versione selvatica, e il suo abbinamento perfetto è con il Gin Mare, il gin spagnolo che lo vede fra le sue botaniche principali.

Mirto

Questa pianta fa pensare automaticamente alla Sardegna, che ha fatto della sua distillazione una nota di merito. Tuttavia il mirto è un arbusto spontaneo che è molto comune nella macchia mediterranea, non solo nell’isola sarda. Viene perfino coltivato e per fare il famoso liquore di mirto se ne raccolgono le bacche con delle macchine a pettine. Abbinatelo con il Giniu, o ancora meglio con il Pigskin (versione invecchiata del primo), prodotti da un’azienda sarda che non poteva esimersi di mettere foglie di mirto nella sua ricetta.

Salvia

Anche questa è una pianta da macchia mediterranea estremamente comune, nonché riconoscibilissima grazie alle sue foglie “pelose”. Ne troverete facilmente vere e proprie siepi e l’odore vi trascinerà per la sua persistenza. Provatelo in abbinamento al gin Sabatini, altro prodotto italiano, opera dell’omonima famiglia toscana.

More selvatiche

Queste piccole bacche nere che esplodono letteralmente d’estate sono un’altra caratteristica della bella stagione. Andare in giro per le stradine di campagna per andare a raccoglierle, cercando di non lasciarsi pungere dalle spine dei rovi, è un vero e proprio divertimento. Roba da bambini quasi, anche se è meno da bambini la destinazione che abbiamo pensato per il nostro dolce raccolto: con un buon Mom Gin, che vede i frutti rossi fra le sue botaniche, è la morte sua!

Finocchietto selvatico

D’estate lo troverete praticamente già secco e lo riconoscerete per il suo odore pungente. È così che va benissimo, con le sue bacche già seccate dal sole, pronto per le nostre pungenti ricette a base di gin. Un distillato che ne fa un utilizzo abbastanza disinvolto, insieme a molte altre botaniche, è l’Alkkemist Gin, distillato spagnolo in cui troverete sia il finocchietto selvatico che il finocchio marino.

Melissa officinale

La curiosità è che deve il suo nome alle api, che la ricercano per il suo sapore dolce. Seguite le api, oppure aguzzate la vista nel sottobosco e lungo le siepi e la troverete facilmente. Ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, per questo piace molto agli appassionati di prodotti di erboristeria. La trovate nelle ricette di diversi gin. Uno per tutti, il VII Hills, con le sue botaniche provenienti dai sette colli della Capitale.

Menta selvatica

Di tipi di menta ce ne sono molti, così come sono molti i cocktail in cui è presente questo garnish. Ci stiamo ancora a malapena riprendendo dalla mania del Mohito, però non sottovalutate le sue proprietà balsamiche, in abbinamento con un buon gin, specialmente se utilizziamo la menta selvatica. Il nostro suggerimento è provare con il Fred Jerbis, artigianale italiano con ben 43 botaniche, fra le quali appunto la nostra profumata erba spontanea.

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