Giner

Distill Tour - Seconda Tappa: Bombay Sapphire Distillery

Distil Hub
June 4, 2019

Avete in programma una visita alla Bombay Sapphire Distillery? Ecco cosa vi attende in questo bellissimo luogo fuori Londra...

Con l’aereo delle 6.15 ci tocca lasciare l’ostello alle 4.30. La fedelissima metropolitana non tarda e ci porta dritti dritti al terminal dell’aeroporto.
E’ la volta di Londra. Li ad aspettarci ci sarà la nostra amica Ilaria, ci ospiterà per 6 giorni in cambio di un po’ di gin. Siamo un po’ Peaky Blinders.
Prima distilleria inglese: Bombay Sapphire.

Alla scoperta di Laverstoke Mill…

Bisogna subito dire che è stata una delle più difficili da raggiungere. Non si trova nel centro di Londra e ne tantomeno a Londra. Per visitarla dovrete prendere un biglietto diretto a Overton. Le visite guidate hanno orari scanditi. L’ultimo accesso consentito è alle 18.
Se anche voi capitate nel turno della mattina sappiate che la navetta non c’è e non arriverà mai e poi mai: il turno del bus direzione Bombay Distillery inizia alle 10am. C’è comunque un autobus comunale che compie la stessa tratta, ma all’andata non lo sapevamo.

Foto: Distil Hub

Giunti a destinazione dovrete varcare l’ingresso tra due colonne di mattoni in perfetto stile inglese. La sensazione è quella di entrare nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Seguite il fiume River Test, vi porterà direttamente alla reception; in realtà quello che sembra un piccolo fiume, si protrae per circa 40 km prima di raggiugnere Southampton.

Arrivati alla reception vi chiederanno il codice di prenotazione. L’avete dimenticato? Tranquilli, basterà il vostro indirizzo mail. La visita guidata inizia subito a mille. Si entra in uno stanzone con 4 lunghi tavoli di legno. Intorno ad ognuno di questi, sono allacciate, in stile Apple Store, delle piccole bowl di vetro contenenti ciascuna delle botaniche utilizzate per la produzione del gin Bombay. La guida vi spiegherà profumo, gusto e sfumature di ognuna di queste magiche polverine e radici: per una stessa botanica hanno creano diverse varianti, quindi è possibile assaggiare sia una liquirizia dolce aromatizzata alla vaniglia, sia una più amara al bergamotto. Una volta spiegato tutto, vi chiederanno di scegliere le botaniche che avete preferito e in quale variante aromatica. La scelta determinerà il cocktail che berrete in conclusione della visita.

Foto: Distil Hub

Si passa alla sala macchinari. Percorrendo un corridoio che fa da anticamera, si ha la possibilità di lasciare in cassette di sicurezza i propri oggetti elettronici (non sono ammessi cellulari accesi all’interno di quest’area). Al momento in cui si varca l’ingresso ci si sente davvero minuscoli di fronte ai due signori col cappotto di rame. In questa sala così grande ci sono infatti i due altissimi alambicchi discontinui, gli stessi che da 250 anni producono ogni singola goccia del gin Bombay in commercio.

La guida ci racconta il metodo di distillazione – tripla distillazione da sempre per corrente di vapore – ci mostra anche il cestello di rame in cui venivano messe le botaniche originariamente. Il distillato viene diluito con l’acqua del lago Vyrnwy. Vi sfidiamo a pronunciarlo correttamente.

Foto: Distil Hub

Usciti dalla sala distillazione si va direttamente nel cortile esterno dove sorgono le due bellissime serre. Due per due climi diversi, mediterraneo e tropicale. Molto significativo anche questo momento, non mi era mai capitato di vedere una pianta di Angelica con i miei occhi. Il tour si conclude all’esterno dell’edificio dove viene raccontata la storia di questa fabbrica prima che diventasse la sede del Bombay.

Siamo all’ora del cocktail. Ci mettiamo ad aspettare il nostro turno educatamente in una fila indiana over 60. Lo beviamo e per la prima volta dall’inizio di questo viaggio facciamo fatica a finire il drink. E’ il momento di andarcene, decidiamo di farlo con i potenti mezzi messi a disposizione dalla rivoluzione industriale, i pullman. Perdiamo di un minuto il treno per fare ritorno a Londra, che sfortunatamente passa ogni 60 minuti. Stanchi ma contenti abbiamo imparato qualcosa in più sul gin anche oggi.

Foto: Distil Hub

Foto: Distil Hub

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