Sempre a bordo del nostro magin carpet (la versione per adulti del tappeto di Aladino) atterriamo in Africa. Lo zampino inglese si nota in Sudafrica, produttore oltre che di ottimo Rugby anche di gin, frutto del lavoro su alcune incredibili botaniche autoctone. Un esempio è Cruxland Gin di KWV, un London dry africano al 100%, la cui unicità è data dalle sue botaniche, fra le quali troviamo un rarissimo tipo di tartufo che cresce nel deserto del Kalahari, tè di honeybush e rooibos (Aspalathus linearis, pianta sudafricana utilizzata per preparare il cosiddetto tè rosso africano), mentre la base è al 100% d’uva.
In Uganda invece è sopravvissuto sino ad oggi il Waragi, termine colloquiale per war gin, un gin su base di manioca o canna da zucchero, bevuto prima di andare in battaglia dagli espatriati delle colonie britanniche, al fine di darsi coraggio (situazione che ai gin lover suonerà familiare).