Per prima cosa Charles ci porta subito a fare la conoscenza dei suoi due alambicchi Tom Thumb e Thumbelina (Pollicino e Pollicina in italiano), chiamati così perché “1” e “2” a Charles sembrava noioso e, visto che gli alambicchi sono piccoli, questi nomi sembravano appropriati). Ci spiega poi nel dettaglio il suo processo di distillazione che, fondamentalmente, è davvero semplice. L’arte infatti sta nel trovare il giusto equilibrio e bilanciamento, non nella complicazione dei passaggi. L’alcol base utilizzato viene distillato direttamente nella tenuta dove sono coltivati i cereali con cui viene fatto, poi viene nuovamente distillato assieme alle botaniche e, una volta tagliate testa e coda e, lasciato riposare la giusta quantità di tempo il cuore del distillato, il gin è pronto. Charles sostiene che quando le cose sono fatte con cura e con ingredienti di qualità non c’è necessariamente bisogno di multiple distillazioni. Un altro particolare interessante che Charles ci spiega è che i suoi alambicchi non sono di rame, come spesso avviene, ma di “stainless steel” (acciaio inossidabile), perché sono così piccoli che non servirebbe a nulla. Il master distiller ci racconta che in tanti hanno tentato di vendergli la copertura in rame, ma la sua risposta è stata: “Non voglio certo rifare dall’inizio tutte le ricette solo per avere un alambicco dall’aspetto un po’ più carino! Soprattutto quando i miei Pollicino e Pollicina sono stati creati da un’azienda storica i cui prodotti sono in grado di durare secoli!” Gli alambicchi John Dore, infatti, erano i più popolari in Inghilterra e quasi tutti ne possedevano uno, compresa Beefeater. Inoltre a Charles piacciono anche perché non hanno nulla di elettronico (non è un grande amante delle nuove tecnologie).