Il Mondo del Giner

I gin del Junipalooza: intervista con il distiller di FEW Spirits

Vanessa Piromallo
July 8, 2016

Paul Hletko, distiller di FEW Spirits, si racconta: dalla famiglia nei campi di concentramento alla prima distilleria di Evanston dopo il proibizionismo

Due chiacchiere con Paul Hletko, founder e distiller di FEW Spirits, la prima distilleria di grain spirits di Evanston, Illinois (USA), in oltre cento anni. Evanston infatti è la città del Temperance Movement, il movimento proibizionista delle suffragette guidato da Frances Elizabeth Willard, che ha fatto sì che qui il proibizionismo fosse più forte. Il nome “Few Spirits” infatti indica non solo il fatto che la distilleria produce solo piccoli lotti (“few”, in inglese, significa “poco”), ma è anche costituito dalle iniziali della fondatrice del Movimento. La piccola distilleria artigianale, aperta nel 2011, produce Bourbon e Rye Whisky, oltre a diversi gin, di cui il primo è Few American Gin.

Il nostro approccio creativo parte da ciò che vogliamo trovare nel bicchiere, i profumi, i colori, i sapori

Paul Hletko, founder e distiller di FEW Spirits

Paul Hletko, founder e distiller di FEW Spirits

Allora Paul, com’è stata per te l’esperienza del Junipalooza?

E’ stato molto bello perché ho potuto parlare con tantissime persone davvero interessate al gin, che non erano lì solo per bere, ma per imparare e ascoltare.

Al Junipalooza ho potuto assaggiare il tuo Breakfast Gin, oltre al tuo American Gin, e sono diversi dai soliti gin, come ti è venuta l’idea?

Ho notato che ci sono sempre più persone interessate a gin non standard e che vogliono provare diversi gin, volevo dare loro la possibilità di farlo. Volevo fare qualcosa di diverso dal London Dry, qualcosa che non esistesse già e che potesse far cambiare idea alla gente che dice di non amare il gin. Esistono così tanti gin che è impossibile non trovarne uno che possa piacere. La stessa idea di fare qualcosa di nuovo sta dietro al Breakfast Gin: volevo fare qualcosa di sofisticato e usare un po’ di humor. Esisteva già il Breakfast Whiskey e quindi ho detto “facciamo un Breakfast Gin”! e tutti quanti mi prendevano in giro, chiedevano che cosa è un Breakfast Gin. Abbiamo iniziato a lavorare sulla ricetta e alla fine il risultato è piaciuto non solo a noi, ma anche al pubblico.

Il nostro approccio creativo parte da ciò che vogliamo trovare nel bicchiere, i colori, i profumi, i sapori, la consistenza, e da lì iniziamo a provare gli ingredienti e i metodi di distillazione che possano portare al risultato che volevamo. I miei gin vengono distillati due volte dopo la macerazione delle botaniche e quindi sono molto chiari perché è ciò che volevamo ottenere, non perché avessi deciso prima di distillarli così.

Da cosa è nata la passione per la distillazione che ti ha spinto ad aprire FEW Spirits?

Sono sempre stato interessato a questo mondo, soprattutto perché ce l’ho nel sangue. Mio nonno possedeva un birrificio in Repubblica Ceca, ma nel 1939, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli venne confiscata. Gran parte della mia famiglia morì nei campi di concentramento. Alla fine della guerra tentammo di riavere indietro il birrificio, ma invano. Volevo quindi riconnettermi col passato della mia famiglia, ma in modo diverso e positivo. Non volevo rimanere in ombra e questa attività mi scorreva nelle vene. Inoltre questo tipo di lavoro è divertente e creativo. Ogni mattina mi sveglio e penso a che cosa posso fare di nuovo oggi, che ieri non esisteva, e alla fine della giornata posso dire con soddisfazione: “ho fatto questo”. Posso esprimere le esigenze e i piaceri primari, ma in modo figo.

Da chi hai imparato a distillare?

In generale sono un autodidatta, ho imparato dagli amici, dai libri, ho fatto alcuni corsi, ma soprattutto mi sono sporcato le mani e ho cominciato a sperimentare. Io sono un tipo manuale, voglio fare e creare.

So che produci il tuo stesso alcol di base, come mai questa scelta?

Il nostro approccio grain-to-glass ci dà l’opportunità di sperimentare e fare cose diverse. Produrre il nostro stesso alcol base invece di comprarlo rende più agevole il nostro bisogno di creatività.

Questo lavoro ce l’ho nel sangue

FEW American Gin in un'immagine pubblicitaria

FEW American Gin in un’immagine pubblicitaria

FEW Breakfast Gin

FEW Breakfast Gin

FEW Spirits Distillery

FEW Spirits Distillery

Come scegli gli ingredienti? Prediligi quelli locali?

Questa zona è un importante centro agricolo ed è possibile trovare ottimi ingredienti locali, ma la mia priorità è avere i prodotti migliori, non per forza locali. Inoltre qui non possono crescere alcune botaniche fondamentali come la vaniglia o gli agrumi. Come dicevo, noi partiamo da ciò che vogliamo nel bicchiere e da qui scegliamo il resto, è questa la cosa più importante.

Qual è il tuo preferito fra i tuoi gin e qual è il tuo preferito fra i gin prodotti da altri?

Amo tutti i miei gin, chiedere quale preferisco è come chiedere a un padre di scegliere uno dei propri figli. In questo momento sto prediligendo il Breakfast Gin, ma ognuno dei miei gin ha caratteristiche che adoro. Per esempio, il mio cocktail preferito è il Negroni e amo il mio Barrel Aged Gin nel Negroni.

I gin altrui che mi piacciono molto sono Aviation Gin, Bluecoat, Larios e Sacred Gin.

A proposito, per il tuo Barrel Gin utilizzi i tuoi stessi barili di Bourbon e Whiskey?

Io ho una grande passione per il bourbon e il whikey, ma per il gin uso soprattutto mixed barreld, talvolta utilizzo anche barili nuovi, dipende dal risultato che voglio ottenere. Sono riuscito a creare un gin che è quasi un whisky pur rimanendo un gin e che quindi lavora bene sia con i cocktail a base di gin sia con quelli a base di whiskey. volevo spingere la gente a essere creativa

Quali sono i tuoi progetti futuri, a cosa stai lavorando ora?

In questo momento sto lavorando molto con il whiskey, voglio fare con esso ciò che ho fatto con il gin. Vorrei continuare a far crescere l’azienda; siamo piccoli ma stiamo già crescendo moltissimo, in questo momento il Regno Unito è il nostro mercato più grande, almeno per ora… Adesso siamo in 11 a lavorare in distilleria, ma voglio prendere altre due persone, fra cui un altro assistant distiller oltre ai due che già io e l’head distiller abbiamo. Spero soprattutto di crescere in Europa: il gin è un distillato glorioso e voglio che raggiunga più persone possibili, perché, come dicevo, è talmente vario che per forza piace a tutti!

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