Interviste

Rivo Gin e l’arte del “foraging” raccontata dai suoi creatori

Vanessa Piromallo
March 9, 2018

Sulle sponde del Lago di Como le donne vanno a raccogliere le erbe e da esse, ancora fresche, nasce un elisir unico: Rivo Gin

Abbiamo avuto il piacere di incontrare Marco Rivolta e la sua famiglia qualche anno fa al Gin Day e da allora le nostre strade si sono incrociate spesso, anche perché ci è subito piaciuto il loro Rivo Gin, con le botaniche raccolte a mano nei pressi del Lago di Como e le sue note balsamiche ed erbacee molto rinfrescanti, unite in una bilanciata complessità a note speziate e floreali. Vogliamo raccontarvi Rivo Gin e lo facciamo con le parole di Marco, che ci ha raccontato la sua storia e come lui e sua mamma si sono appassionati al meraviglioso mondo del gin.

Le botaniche fresche raccolte a mano vicino al Lago di Garda rendono Rivo Gin unico e autentico

Ciao Marco, come è nata l’idea di produrre un gin?

L’idea è nata dalla nostra storia personale. I fondatori dell’azienda siamo io e mia mamma e ci siamo avvicinati al gin grazie alle nostre passioni, perfettamente complementari per la creazione di un gin. Io ho vissuto a lungo all’estero, in Inghilterra, Germania e Spagna, e in questi luoghi amare il gin è diventato come un riflesso condizionato. Viaggiando ho scoperto questo distillato e ben presto è diventato una mia passione. Mia mamma invece non conosceva il gin prima di intraprendere l’avventura di Rivo Gin, ma è sempre stata una grande appassionata di botaniche e ha sempre amato raccogliere e coltivare erbe. Abbiamo quindi pensato che assieme avremmo potuto creare un gin che ci rappresentasse.

rivo gin

Dall’idea allo sviluppo effettivo della ricetta di Rivo Gin quanto ci è voluto?

Il lavoro di ricerca è durato ben due anni, dal 2014 al 2016. Dovevamo capire quali botaniche raccogliere e lavorare, partendo dal presupposto che volevamo utilizzare prodotti locali del Lago di Como. Ci teniamo al fatto che il nostro gin abbia una sua autenticità, che fosse un “terroir”, e inoltre volevamo fare qualcosa che non esistesse già sul mercato.

Vi siete fatti aiutare?

Sì, abbiamo lavorato con alcune etnobotaniche e con loro, che sono la nostra guida abbiamo studiato le botaniche, ma abbiamo studiato molto anche gli usi in cucina e le arti della miscelazione. E’ una vera e propria scienza e richiede un lungo lavoro capire quali botaniche raccogliere, dove, come e quando raccoglierle e utilizzarle. Ma non è solo una scienza, c’è anche una filosofia dietro a Rivo Gin e le sue botaniche.

Per la distillazione invece vi siete rivolti alla Distilleria Quaglia; come si è svolta la vostra collaborazione?

Ci siamo rivolti alla Distilleria Quaglia perché sono molto bravi, capaci e disponibili. Noi avevamo esigenze molto delicate, infatti lavoriamo con le botaniche fresche e ci serviva un distiller che fosse in grado di usarle al meglio. Pensate che dal momento della raccolta a quello della distillazione non passano più di tre ore.

Abbiamo scelto un metodo di distillazione che preservasse al meglio gli aromi delle botaniche. Esse infatti vengono distillate separatamente in un alambicco discontinuo a bagnomaria e poi uniamo i singoli distillati. Il punto è che ogni botanica è diversa dall’altra e quindi ognuna richiede una lavorazione differente, per esempio il timo ha note aggressive, forti, mentre l’angelica è delicata. Per raggiungere il nostro obiettivo non era possibile utilizzare un più classico metodo London Dry.

rivo gin

All’ultimo Gin Day avete presentato in anteprima il vostro Sloe Gin, una vera e propria novità in Italia!

Sì, è il primo Sloe Gin mai prodotto in Italia. “Sloe”, in inglese, sono le bacche di prugnolo. Noi le raccogliamo a mano e sono tutte italiane. E’ una pianta spinosa e la raccolta è difficile. Ne stiamo preparando solamente mille bottiglie, ora le bacche sono ancora in infusione nel distillato e il gin sarà pronto solo a fine marzo, ma ne siamo già molto orgogliosi!

Lavorare con le botaniche fresche e selvatiche raccolte a mano è difficilissimo, soprattutto per mantenere costanza fra i diversi lotti di gin. Come fate?

Per ogni lotto facciamo molti test per garantire costanza nella qualità del gin. Facciamo a monte test sulla materia prima quando vengono raccolte le botaniche e poi tanti test durante ogni fase della produzione fino al prodotto finale. Ci basiamo sui nostri sensi, viene tutto assaggiato e annusato direttamente da noi e dal distiller.

Anche nella creazione dell’etichetta ci avete messo molta cura e c’è dietro un che di mistico, una storia di magia… Ce la vuoi raccontare?

Per secoli le donne hanno raccolto le erbe che crescono spontaneamente vicino al Lago di Como per preparare rimedi naturali e molte di esse sono state accusate di stregoneria. Nel creare l’etichetta ci siamo ispirati a questo elemento magico, realizzando un logo con linee geometriche che danno vita a figure astratte che ricordano simboli mistici. Ma c’è di più: i dettagli riprendono anche la silhouette dei monti e le onde del lago richiamandoci ancora una volta agli elementi naturali del territorio.

E con tutto questo lavoro come sta andando la diffusione del vostro gin?

Bene! Sicuramente ne vale la pena lavorare così tanto visto l’apprezzamento che abbiamo riscontrato sia da parte dei barman sia da parte del pubblico! Siamo presenti in tutta l’Italia, soprattutto al Nord e ora stiamo anche muovendo i primi passi all’estero! L’ultima volta che ci siamo incontrati, infatti, eravamo al Bar Convent a Berlino!

Già, complimenti per l’ottimo lavoro! Concludiamo con la nostra classica domanda: qual è il tuo perfect serve con Rivo gin?

Ah, non è facile! Io sono un grandissimo amante del Negroni e all’Octavius di Milano hanno fatto un twist con un’affumicatura al timo che è un vero e proprio capolavoro! Però amo anche il classico Gin Tonic, ma anche Hanky Panky, Gin Sour… Sono molto versatile!

E quello della mamma?

Questa è divertente! Lei non beveva praticamente mai e soprattutto non beveva gin, ma con questa nostra impresa l’ho un po’ deviata e ora ogni volta che va da qualche parte vuole sempre provare i drink a base di gin nei bar! Il suo preferito però è il classico Gin Tonic con una scorzetta d’arancia.

 

Per maggiori informazioni su Rivo Gin leggi la nostra scheda: https://manager.ilgin.it/enciclopedia/gin/rivo-gin/

oppure: rivogin.com

Acquista Rivo Gin su GinShop: https://ginshop.it/prodotto/gin-italiani/rivo-gin/

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