Oltre al danno economico per la chiusura sono diverse le rimostranze del settore dell’ospitalità. Innanzitutto lo spostamente delle riaperture che potrebbe avvenire il primo di giugno e la totale mancanza di chiarezza sulle modalità di questa riapertura e le misure di sicurezza che dovranno essere adottate sono motivo di preoccupazione, poiché pare che includeranno costi e limitazioni delle entrate dei clienti non sostenibili per i più. In secondo luogo vengono richiesti aiuti concreti alle attività del settore in quanto anche durante la chiusura i costi di gestione continuano a dover essere corrisposti e sono schiaccianti per la maggior parte delle centinaia di migliaia di bar e ristoranti del Paese. Ad esempio un aiuto richiesto è quello di bloccare i pagamenti degli affitti dando ai locatori un credito d’imposta del 100%. La protesta coinvolge anche produttori di vino, distillati e bevande e i distributori, ugualmente danneggiati dalla chiusura delle attività.
Oltre a questo grande flashmob svoltosi ieri all’insegna dell’hashtag #risorgiamoitalia sono altre le iniziative promosse per reclamare il giusto sostegno al settore dell’ospitalità. Tra queste la raccolta firme per la petizione promossa da Bargiornale rivolta al Presidente Conte e promossa con l’hashtag #iotidovoce. La lettera aperta propone una serie di misure che possono essere intraprese per sostenere il settore e può essere interamente visionata a questo link, dove sono anche fornite le indicazioni per aderire: https://www.bargiornale.it/spirit/lettera-al-presidente-di-300-bar/