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theGinDay e Made in Italy: il resoconto del nostro viaggio a Milano

Vanessa Piromallo
September 16, 2021

Un lunedì milanese all'insegna del gin: ecco come è stato tornare al Gin Day e andare al Ride Milano per provare nuovi gin e salutare vecchi amici...

Lunedì 13 settembre 2021 è stato finalmente un nuovo giorno di incontri a base gin a Milano. Produttori, appassionati e addetti al settore non vedevano l’ora di ricominciare a vedersi dal vivo e ciò ha reso ancora più bella la nostra giornata milanese, che ci ha visti durante il giorno al theGinDay, giunto ormai alla sua nona edizione e sempre nella location di via Watt, e la sera a Made in Italy, l’evento organizzato dallo storico Gin Bar sui Navigli GinO12, giunto alla terza edizione ma più in grande e all’aperto grazie alla bella location del Ride Milano.

Territorialità e originalità nel futuro del gin

Al Gin Day è stato molto bello l’entusiasmo e la voglia di ripartire che caratterizza tutti i produttori e distributori, vecchi e nuovi. Quest’anno ci sono sembrate decisamente ridotte sia la partecipazione da parte dei brand sia l’affluenza del pubblico, ma abbiamo avuto modo di assaggiare comunque molti interessanti nuovi gin italiani e qualche perla dall’estero.

Partiamo dai gin esteri: Allo stand di Onesti Group abbiamo provato Portobello Road Savoury Gin e ce ne siamo innamorati, con le sue note erbacee, la sensazione vellutata sul palato e la delicata salinità è un gin perfetto per il Martini. Sempre da Onesti abbiamo assaggiato una chicca ormai introvabile, l’edizione limitata del Bobby’s 5 Years Edition Genever – Based Dry Gin: è stato interessante vedere che c’è ancora chi apprezza il genever e l’invecchiamento in botte anche se l’interesse per questa tipologia è generalmente calato.

Allo stand di Mercanti di Spirits, invece, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla piccantezza di Jodhpur Spicy Gin data da Peperoncino rosso, pepe nero, pepe bianco, peperoncino verde e cumino. Un’opera di raro equilibrio dei sapori è poi Maior Gin, prodotto dalla storica distilleria di Mallorca sulla base di una ricetta originale del 1919: gli ingredienti principali sono raccolti a mano sull’isola, ad esempio che la territorialità e l’artigianalità non sono una tendenza solo italiana, come vedremo più avanti. Interessante al sapore e per la sua territorialità è poi Volcanic Gin, che nasce da un processo produttivo particolare che si ispira a quello della Ratafia Russet, un antico liquore della tradizione catalana e all’uso delle pietre vulcaniche della Garrotxa, la zona della Catalogna da cui proviene il gin.

Arriviamo ora ai gin italiani: originalità e territorialità sono decisamente le parole chiave. Il primo gin che abbiamo assaggiato è infatti Taurus Gin, distillato con botaniche classiche, un buon gin equilibrato, dagli effetti davvero speciali, infatti è nero, ma proprio nero, e rimane tale anche in miscelazione! Avete mai provato un Black Negroni o un Black Gin Tonic? Beh, presto si potrà fare perché i ragazzi che hanno avuto questa idea si stanno preparando all’imminente lancio, quindi cercatelo su Instagram e seguitelo per saperne di più!

Originale per il risultato è invece Hemp Gin della distilleria Rossi d’Angera, presentato in anteprima assieme al loro Gin Latitudine 45. Come vi immaginate un gin alla Canapa? Io me lo immaginavo così e loro lo hanno fatto a regola d’arte!

Campionessa di originalità e territorialità è la Sicilia, che ci ha colpiti con tre gin: Spirit of Abalone Handcrafted Gin, prodotto con questo mollusco tipico che dona al distillato un gusto unico senza note spiacevoli; TNT Gin, London Dry con botaniche tipiche siciliane, ispirato al grande filosofo Nietzsche; Giovi London Dry Gin, il primo London Dry della storica distilleria siciliana, creato con botaniche autoctone e un fine equilibrio che solo la vera esperienza è in grado di creare.

Questi sono solo alcuni dei gin che abbiamo assaggiato, le novità che più ci sono rimaste impresse, in mezzo a una qualità che è sempre altissima e che distingue il vero mondo del gin contemporaneo. Dal nuovo gin alla mela di Roner a Muma, da Geometrie Cividat a Greedy e così via, il piacere è stato infinito in questi assaggi.

Ma arriviamo ora alla nostra serata. Dai toni e dallo stile completamente diversi, Made in Italy, l’evento organizzato da GinO12, si è svolto nel bel prato all’aperto del Ride Milano. Tanti stand dove degustare Gin a 5 Euro e provare prodotti nuovi, divanetti, musica e un palco ove sono state dette cose importanti. Giuseppe Pedeliento è sempre un piacere da ascoltare quando parla di gin e sul palco con lui i giornalisti Francesco Fadda e Lara de Luna hanno parlato del concorso Spirito Autoctono dedicato ai gin italiani e soprattutto di territorialità. Sì, perché, appunto, la territorialità è importante nel mondo dei distillati e trova sua massima espressione proprio nel gin.

Basta elencare in ordine i gin che hanno partecipato a questo evento per rendersene conto: Seri Pervas Dry Gin, profondamente legato alla città di Trieste; Volcano, il gin siciliano, presentato con la versione rosé con l’aggiunta di vino Etna Rosso e meraviglioso nel suo packaging curatissimo; Doctor Martux, il cold compound salernitano che ripercorre le origini del gin con il suo gusto intenso; sempre da Salerno proviene il London Dry Xamorfos Gin, reso unico da botaniche esotiche come foglie di Kaffir, lemongrass, pepe di Timut, fiori di sambuco e petali di rosa rossa; Valentina, i gin legati a Milano e al fumetto di Crepax, con anteprima della nuova vodka Rasputin, e Idol Gin, altro gin dalla pura anima milanese; Caprisius, il gin di Capri leggermente salato, accompagnato dalla stupenda bottiglia in edizione limitata a forma di faraglione; Piero Dry Gin, il gin bresciano distillato in Abruzzo; Tovel’s Gin, trentino in ogni aspetto; Gin Benacus, in gradi di esprimere nelle sue botaniche ogni sponda del Lago di Garda.

Ci sono poi i “gin gastronomici”, cioè il sardo Gentù Porto Cervo Dry Gin, studiato sapientemente per abbinarsi a tutto pasto a ogni tipologia di piatto; Bugin, creato per sposarsi divinamente con la carne e i salumi; Taggiasco ExtravirGin con il suo inconfondibile e buonissimo gusto di olive taggiasche. Menzione speciale poi per i fantastici e coloratissimi ragazzi di Vagin che ci hanno ricoperti di pepe rosa con i loro Gin Tonic speziati.

Tra le novità citiamo RD/19 Dry Gin, creato in Italia da due fratelli svizzeri, Raoul e Douglas Meyer, che hanno saputo dare vita a un distillato piacevolissimo grazie all’esperienza di Quaglia, unendo sapientemente pompelmo e bergamotto a ginepro e genziana. Bello nel packaging e buono nel gusto anche il marchigiano GinGarby Spirito Naturale: Garby è lo spiritello che scorribanda dai monti sibillini fino al mare, le zone da cui provengono le botaniche quali mela rossa, basilico, rosmarino, menta finocchietto e salvia. E poi ancora altri che hanno arricchito la serata di Gin Tonic e divertimento, con spensieratezza e tanta musica…

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