Recensioni

Bugin, il gin piemontese da accompagnare a salumi e carne

Vanessa Piromallo
November 25, 2019

Se amate bistecche, battuta a coltello e salumi e amate anche il gin non potete perdervi Bugin Italian Dry Gin: ce lo racconta il suo creatore

Ci è capitato fra le mani un nuovo gin italiano di cui esistono poche bottiglie, ma che abbiamo amato dal primo sorso: Bugin Italian Dry Gin. L’inebriante profumo balsamico e floreale lascia spazio sul palato a note secche con sentori prevalenti di ginepro, timo e genepy. Questi profumi e questi sapori sono studiati appositamente perché questo gin si sposi con la carne, sia in abbinamento sia per la preparazione ed effettivamente noi l’abbiamo degustato assieme al salame crudo preparato con il gin stesso e il risultato è strepitoso. Per raccontarvi al meglio questa novità, ora disponibile in tutta Italia su GinShop.it, abbiamo intervistato il creatore di Bugin, Mauro Schiavo, macellaio e ristoratore con un passato da bartender, un giovane intraprendente che ha saputo ben racchiudere nel suo prodotto il suo legame con il Piemonte e la passione verso il suo lavoro. Enjoy and God Save the Gin!

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Ciao Mauro, cominciamo con la tua storia e come è nata l’idea di creare un gin così particolare.

Io sono nato e cresciuto in Piemonte. Quando avevo 22 anni ho iniziato a lavorare come bartender, poi sono andato in Spagna dove ho aperto il mio ristorante a Valencia. La mia famiglia ha una macelleria e, dopo qualche tempo, sono tornato a casa e ho lasciato locali e ristoranti per lavorare nel negozio di famiglia. Ho voluto apportare alcune modernizzazioni all’attività e così ho aperto un secondo negozio gestito da me. L’idea era quella di dare anche la possibilità ai clienti di assaggiare la carne cucinata come dovrebbe e quindi abbiamo aggiunto le nostre preparazioni all’offerta, cosa adesso abbastanza comune ma non era così al tempo. Questa idea ha raggiunto l’apice tre anni fa quando ho aperto il terzo negozio con ristorante annesso.

L’idea di creare un gin invece è nata due anni fa: volevo un gin che potessi sia abbinare alla carne durante gli aperitivi, sia da utilizzare per le marinature, in cottura e in miscelazione ad accompagnare la bistecca o la grigliata classica. Al ristorante organizzavamo talvolta degustazioni con abbinamento di Gin Tonic e piatti a base di carne, ma sceglievamo il gin in base alle botaniche che si accompagnassero ai condimenti della carne. Io invece volevo un gin che si accompagnasse alla carne stessa. Noi proponiamo Bugin non solo durante gli aperitivi assieme a salame e battuta al coltello, ma lo usiamo anche per alcune preparazioni, per esempio il salame cotto e il salame crudo.

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Come mai proprio un gin?

Il gin è il distillato che permette di far risaltare i profumi che volevo far uscire. Inoltre mi permette di far risaltare il mio territorio, il Piemonte, la zona della Fassona. Le botaniche che ho scelto infatti sono erbe piemontesi e sono ingredienti che normalmente non si usano per la carne, ma completano perfettamente quelle che invece sono utilizzate.

Come avete realizzato il progetto e quanto tempo ci è voluto per lo sviluppo?

Essendo piemontese, ci siamo rivolti alla distilleria Quaglia. Con loro ho scelto la tipologia di gin, il metodo di produzione più adatto e abbiamo selezionato le erbe e la loro quantità. Ci sono voluti molti test iniziali per raggiungere il risultato. Io avevo la mia idea e sapevo quali erbe volevo fossero presenti, ma è grazie alla loro esperienza che ho potuto trovare il giusto equilibrio.

Il gin non è perfettamente limpido e risulta oleoso perché per avere i profumi di alcune piante abbiamo utilizzato gli estratti. Infatti ginepro, artemisia, timo, angelica e zedoaria sono distillate singolarmente e poi nel prodotto finito vengono aggiunti gli estratti di genepy, tanaceto e achillea millefoglie. Il gin infine riposa nei silos d’acciaio per circa un mese prima di poter essere filtrato e imbottigliato.

Ci sono voluti circa due anni per giungere a questa ricetta definitiva. Il motivo è anche che sono molto impegnato e non ho potuto essere focalizzato solo su questo progetto, però io faccio solo le cose con cura e attenzione quindi mi sono preso il tempo necessario senza affrettare lo sviluppo. Per la prima produzione abbiamo creato 1200 bottiglie e man mano vedremo come andare avanti anche perché ci vogliono un paio di mesi per avere il nuovo lotto.

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Infatti si vede la cura nel progetto, la definizione del packaging e del logo, il sito web e mi pare che ciò stia portando bei risultati.

Sì, siamo andati a Roma Bar Show quasi per gioco, per sfida. Abbiamo proposto Bugin abbinato al nostro salame crudo e ha riscosso un bel successo. Sono davvero contento. Abbiamo avuto modo di raccontare il territorio e le tradizioni attraverso le erbe poco note, ma tradizionalmente utilizzate nei liquori e il pubblico ha recepito bene la nostra storia oltre ad aver mostrato grande entusiasmo verso il prodotto.

Ho voluto mettere cura nel packaging e nel logo, anche perché mi deve piacere quello che faccio. Pensa che eravamo anche andati a registrare il marchio, ma poco tempo prima era stata registrata una cosa simile e abbiamo dovuto cambiare manualmente tutte le etichette!

Ora che siamo appena partiti vediamo cosa succede. Se il progetto va bene e continua a crescere mi piacerebbe coltivare alcune delle erbe nella nostra azienda agricola rafforzando ulteriormente il legame con il territorio. Per ora abbiamo trovato un distributore, ma si tratta di un’azienda specializzata in prodotti per le macellerie e per i ristoranti, che lavora in Italia e all’estero. Soprattutto fuori dal nostro paese sono tante le macellerie che usano il gin per le marinature e quindi il nostro, creato appositamente, suscita molto interesse.

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Quali sono i tuoi consigli per godersi al meglio Bugin?

Ovviamente è da provare in cucina per la cottura e/o la marinatura della carne. Durante l’aperitivo consiglio il gin tonic con un’acqua tonica molto basica, il meno aromatica possibile. Da abbinare a salame e battuta al coltello, come ho detto. E’ perfetto! Noi nel ristorante finiamo almeno una bottiglia al giorno. Un’altra proposta per l’aperitivo che riscuote successo è il Bugin-Sour con sciroppo di zucchero alla salvia per riprendere i profumi della cucina.

Per quanto riguarda i cocktail consiglio Bugin per drink particolari piuttosto che nei cocktail classici. Si presta molto bene alla sperimentazione nel gusto e a chi ama proposte diverse dal solito. Per esempio ci piace proporre un ottimo Bloody Mary decorato con cetriolo da abbinare a carni grigliate succose rosse.

Leggi la scheda tecnica di Bugin: https://manager.ilgin.it/enciclopedia/gin/bugin/

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