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Come viene prodotto DelMago Gin?
La mia corrente di pensiero è stata quella di non fare un London Dry in purezza, perché le spezie devono essere portate a 97 gradi, una temperatura che distrugge tutto ciò che è fresco. Per questo ho scelto di distillare il ginepro come un London, tagliando testa e coda, poi ho lavorato su infusioni a freddo, perché volevo un gin fresco e pulito. Tra le botaniche c’è il levistico, diffuso sulle nostre montagne; ci sono parti agrumate ma sono state usate con parsimonia, c’è la freschezza della menta. DelMago è un gin elegantissimo, ha una texture in bocca che è una trama fittissima, è pulitissimo, anche leggero come percezione palatale nonostante i suoi 40 gradi.
Chi ti ha aiutato nella produzione?
Il mio partner tecnico è The Spiritual Machine, azienda di Torino, mentre la produzione è affidata alla storica distilleria Magnoberta di Casale Monferrato: è lì che si trova depositata la ricetta. Un gin tutto piemontese, insomma. Fulvio Piccinino, uno dei migliori palati d’Italia, è stato il mio piccolo chimico. È stato lui ad assaggiare la prova definitiva: e ha detto che DelMago Gin è uno dei migliori 5 gin mai bevuti nella sua vita!