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Elektro Gin: una carica di gusto con un pizzico di zafferano

Vanessa Piromallo
April 11, 2020

Il primo London Dry italiano con zafferano: vi presentiamo Elektro Gin e il produttore Fabio Elettrico, fondatore del liquorificio toscano Il Re Dei Re

Elektro Gin (vedi scheda tecnica) è il primo gin italiano allo zafferano distillato con metodo London Dry. Gusto corposo complesso e morbido e packaging elegante e anche un originale modo di produrlo ne fanno una perla unica. Viene distillato dal liquorificio toscano Il Re Dei Re con Ginepro, Arancia Dolce, Liquirizia, Limone, Coriandolo, Angelica, Bergamotto, Giaggiolo, Rosmarino, Salvia, Verbena, Gallanca, Zafferano Toscano, Finocchietto, Radice di Iris, Timo, Zenzero, Mandarino, Pepe e Cardamomo. Ginepro, agrumi e zafferano costituiscono le note principali, che lasciano spazio a sentori erbacei w a un finale speziato. Lo zafferano non si impone, rendendolo un gin ben miscelabile e dal cuore di ginepro, ma dona al gin il colore leggermente dorato grazie a un ingegnoso metodo di produzione. A raccontarcelo è il produttore stesso, Fabio Elettrico.

Elektro Gin, ZafferAnima Toscana…

Ciao Fabio, cominciamo da te e dalla nascita del tuo liquorificio Il Re Dei Re.

Ciao a tutti i lettori de ilGin.it. Sono Fabio Elettrico, titolare del liquorificio Il Re Dei Re. L’azienda nasce a Livorno nel 2012, come realizzazione del mio sogno nel cassetto. Io infatti non provengo dal mondo dei liquori e dei distillati, bensì da quello militare, ma la liquoristica era già parte della tradizione di famiglia grazie a mia mamma e a mia nonna.

Come spesso capita, per molti anni non ho mai pensato di tirare fuori il mio sogno dal cassetto perché facevo altro e pensavo ad un’altra carriera. La decisione di realizzare il progetto l’ho presa nel 2011 durante l’ultima missione all’estero che ho intrapreso con le Forze Militari Italiane. Ci trovavamo in Afghanistan e avevamo il compito di aiutare la popolazione a sostituire le coltivazioni di oppio con quelle di zafferano e questa missione m ha riportato a pensare alla mia infanzia. La nonna infatti aveva un piccolo orticello dove cresceva anche lo zafferano e a ottobre/novembre ricordo che raccoglieva questi piccoli fiorellini, gli stigmi, e li utilizzava per preparare infusi e anche tinture per colorare i tessuti. Ho ancora impresso nella mente quando da piccolo toccavo gli stigmi e le dita diventavano rosse ed era difficilissimo lavare via il colore e venivo sgridato perché macchiavo i vestiti. Questi ricordi hanno riportato alla luce il sogno e a fine 2011 ho cominciato a organizzarmi e l’anno successivo sono riuscito ad aprire il mio liquorificio.

elektro gin

Da cosa deriva il nome Il Re Dei Re?

Deriva proprio dallo zafferano, definito il re delle spezie e, dunque, il re dei re. Anche nel marchio compare una “Z” che sta proprio per zafferano. Questa spezia è, come dicevo, sin dall’inizio il focus della mia idea. Volevo utilizzarla per produrre qualcosa che non fosse mai stata fatta prima in Italia: il limoncello mi pareva troppo ovvio e quindi il mio primo prodotto è stato la grappa allo zafferano. Lanciata nel 2012, è la prima grappa di Chianti Toscana allo zafferano del mondo. Nel 2013 invece ho prodotto la prima Sambuca al mondo allo zafferano. Entrambi i prodotti hanno riscosso un discreto successo e sono piaciuti ai clienti, quindi ho iniziato a creare sempre più prodotti. Alla base c’è sempre la ricercatezza, non solo nel gusto, ma anche nell’immagine, nella bottiglia, nell’etichetta; hanno tutti una storia propria e sono accomunati dall’eleganza nella presentazione.

Ma quindi lo zafferano è coltivato anche in Italia?

Oltre il 90% della produzione mondiale di zafferano avviene in Persia, in Iran. Il nome stesso deriva dall’arabo zafaran. La spezia è arrivata in Europa tramite la Grecia ed è diventata subito importante e preziosa. Nel nostro continente sono nate alcune piccole coltivazioni e anche in alcune zone dell’italia è coltivato. E’ rinomato lo zafferano dell’Abruzzo, ma anche in Calabria, Sardegna e Toscana esistono produzioni.

elektro gin

Come nasce l’idea di produrre anche un gin allo zafferano?

Dopo il successo riscosso dalla sambuca ho aperto il magazzino fiscale perché ho iniziato a partecipare a numerose fiere di settore per far conoscere i miei prodotti anche al pubblico internazionale. Man mano nascono nuovi progetti, come il liquore alla liquirizia, omaggio alle mie origini calabresi, e l’amaro, creato sulla base di una vecchia ricetta modificata della nonna, entrambi vincitori di medaglie d’oro in gare a livello mondiale. Tra tutti questi progetti, nel 2015 nasce anche l’idea di produrre un gin allo zafferano con metodo compound. Nasceva Gin&Zafferano Vincenzo 57, un gin  intenso dove lo zafferano era decisamente predominante, ma anche spigoloso. Il prodotto funzionava abbastanza sia sul mercato italiano sia su quello estero perché d’impatto. Lanciai anche il Gin 73, ma non avendo lo stesso impatto caratteristico degli altri miei prodotti non ha avuto grande successo, quindi ho accantonato quel progetto, ma ho continuato a produrre gin per conto terzi oltre al Vincenzo 57.

Arriviamo al 2019, quando lancio il mio bitter Amaranto, del tutto naturale, anch’esso vincitore di medaglie internazionali. Quello stesso anno decido di sperimentare con un piccolo alambicco per la creazione di un nuovo gin. Volevo fare un prodotto come il Vincenzo 57 ma più facile da miscelare. Inizialmente ho provato utilizzando le stesse botaniche con questo metodo di produzione completamente diverso dal compound, cioè con la distillazione in alambicco, ma il risultato non era quello che volevo, anche se effettivamente il gin risultava più morbido. Ho continuato a effettuare test modificando le botaniche e le loro quantità, finché non sono arrivato alla ricetta di Elektro Gin, con venti botaniche, alcune in piccole quantità. Adesso ho dismesso la produzione del compound per concentrarmi su quella di Elektro.

Qual è la ricetta di Elektro Gin e come viene prodotto?

Elektro Gin è l’evoluzione del mio primo gin. Vincenzo 57 aveva solo l’arancio come botanica dai sentori agrumati, mentre in Elektro si uniscono anche limone, bergamotto e mandarino, rendendolo più profumato e dandogli più spiccate note agrumate. Ho anche ridotto la quantità di zafferano presente e selezionato diverse erbe e spezie per bilanciare sentori erbacei e speziati. L’idea era quella di fare un gin con note di ginepro marcate e note di zafferano che non coprissero gli altri sentori. Un gin contemporaneo, morbido, che potesse essere degustato liscio, ma che fosse soprattutto adatto alla miscelazione.

A differenza del compound, dove le botaniche venivano fatte macerare nell’alcol e poi si univano i diversi infusi, qui le botaniche sono poste nell’alambicco e distillate con metodo one shot come prevede la produzione dei gin London Dry. Volevo però che il colore tipico dello zafferano fosse presente nel distillato, perché è il segno distintivo dei miei prodotti, e dunque ho fatto una prova con un piccolissimo alambicco posizionando un sacchettino con lo zafferano nella parte finale. Il risultato è stato spettacolare, con le gocce di distillato che scendevano assumendo questo colore dorato. Durante la prova però ho ostruito l’alambicco, rendendo difficile il controllo della temperatura e rischiando di combinare un disastro, quindi ho dovuto trovare un modo per applicare questo sacchetto senza creare ostruzioni e ci sono riuscito! Così ho potuto dare il colore continuando a utilizzare il metodo London Dry, quindi senza dover fare infusioni successive alla distillazione che avrebbero alterato il sapore del gin oppure utilizzando coloranti, cosa che rifiuto di fare.

Adesso è uscito il primo lotto, di sole 600 bottiglie. Per la produzione dei lotti successivi dovrò aspettare maggio, nella speranza che si allenti l’emergenza sanitaria. Ci vorrà un po’ perché il distillato deve riposare a lungo prima dell’imbottigliamento e più passa il tempo più migliora!

elektro gin

Da cosa deriva il nome Elektro Gin?

Deriva dal mio cognome di famiglia, Elettrico, ma nello specifico vuole essere un omaggio a mio zio. Il suo nome era Vincenzo ed è stato il primo a cui avevo fatto testare l’altro gin, poi è venuto a mancare e quindi ho voluto dedicarlo a lui. Per una vicenda famigliare non mi è stato possibile dare nuovamente il nome Vincenzo al nuovo gin e quindi ho utilizzato il cognome.

Originariamente volevo che si chiamasse Crocus, il nome botanico di origine latina dello zafferano, ma esiste un prodotto registrato con questo nome negli Stati Uniti che non ha nulla a che vedere con i distillati, ma ho comunque preferito sceglierne uno non registrato. L’etichetta e la bottiglia erano già state decise prima del cambio del nome con Elektro Gin, ma andava bene perché rimane il richiamo all’Antica Grecia e Roma.

Ecco, parliamo ora del packaging…

Come dicevo, cerco sempre di dare eleganza all’immagine dei miei prodotti. Ho scelto un design che ricordasse gli antichi greci e romani perché lo zafferano era una spezia molto usata da loro e anche perché si tratta di un contesto storico che mi ha sempre affascinato. La bottiglia richiama la storia con la sua forma che ricorda la colonna di un tempio e anche con lo stile retrò, non semplice e minimale come è di moda nella contemporaneità. Anche il font scelto per l’etichetta ricorda l’Antica Grecia.

In etichetta inoltre compare il motto “ZafferAnima Toscana”, abbastanza esplicativo in sé: all’interno di Elektro Gin c’è l’anima di un produttore toscano, ma c’è anche l’anima dello zafferano toscano.

Prima di concludere vorrei parlare della bella iniziativa che hai intrapreso per aiutare durante questa emergenza Covid…

Avendo appena lanciato il gin avevo un budget messo da parte per il marketing, ma a causa dell’emergenza ora è tutto bloccato e quindi ho deciso di destinare questo budget a un ente benefico per l’acquisto di mascherine e spese alimentari per i più bisognosi. La produzione del liquorificio invece è stata riconvertita per creare gel mani e soluzioni spray alcoliche per la protezione civile di Livorno. Sono state distribuite da pochissimo e spero davvero che costituiscano un aiuto concreto! Di questi tempi è dura mandare avanti un’azienda, ma non mi dò per vinto sono convinto che per uscirne presto dobbiamo collaborare tutti e aiutarci a vicenda con i mezzi che abbiamo e per questo ho deciso di convertire la produzione.

Un’iniziativa bellissima, complimenti! Nel nostro piccolo aiutiamo anche chi è a casa a distrarsi un po’ con qualche consiglio per la miscelazione…

Lavoro con diversi bartender e con il mio Brand Ambassador, ho ricevuto riscontri molto positivo sia dagli addetti al settore sia dal pubblico riguardo ad Elektro Gin, che suscita decisamente curiosità! In questi giorni sto facendo molte dirette social per parlare dei prodotti e della miscelazione. Al pubblico de ilGin.it lascio qualche ricetta creata dal bartender Cristian Donati. Però come consiglio personale vi dico anche che io amo la degustazione in purezza dei prodotti ed Elektro Gin mi piace anche nel Gin Tonic, semplice per esaltarne al massimo le caratteristiche, con un rametto di rosmarino oppure di salvia..

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