Recensioni

Gargano Dry Gin, il sapore del Gargano catturato e messo in bottiglia

Elisabetta Lugli
September 14, 2021

Assieme al suo creatore vi raccontiamo il nuovo Gargano Dry Gin e i suoi perfect serve, per gustare la Puglia tutto l'anno...

Riccardo Santovito vive a Vico del Gargano, splendido paese pugliese che si trova a 500 metri di altitudine, ma a due passi dal meraviglioso mare della Puglia e dalla Foresta Umbra. Il suo gin – Gargano Dry Gin – è un’espressione precisa e pura di quella sua terra, ricca di fragranze uniche e intense, che partono dagli agrumi e arrivano fino alle erbe aromatiche. Abbiamo parlato con Riccardo per conoscere la storia di questo gin così speciale, ecco cosa ci ha raccontato.

Infinita pazienza per crearlo, infinito piacere nel berlo, Gargano Dry Gin

Riccardo, come e quando è nato Gargano Dry Gin?

L’idea era nell’aria già da qualche anno, poi, come spesso succede, è rimasta indietro. Io a Vico ho un locale da circa tre anni, faccio il bartender. Ci è voluta la pandemia per farmi tornare sull’idea di creare Gargano Dry Gin, infatti è proprio durante l’inverno che è nato il progetto vero e proprio, tra l’altro grazie a una serie di fortunati casi. Il mio locale era ovviamente chiuso per via del Covid, così mi sono messo a seguire un corso online gratuito del barman Nicola Zane. Tramite il corso ho conosciuto l’aromatiere Alfredo La Cava, che per Nicola ha fatto alcune dirette durante il corso. Ci siamo conosciuti così, e a La Cava il mio progetto è piaciuto subito.

gargano dry gin

Cosa è successo dopo?

Ho spedito ad Alfredo La Cava i miei mandarini: oltre che bartender, sono un produttore di agrumi. Volevo assolutamente il mandarino nel mio gin, per il tocco in più che può dare rispetto ad altri agrumi. Non li ho spediti così come sono: mi sono comprato l’essiccatoio e ho seccato i mandarini, servivano preparati così ad Alfredo, che li tritura nel mortaio al momento per poi distillarli. Lui collabora con le Distillerie Subalpine di Chieri, una realtà che risale al 1920, poi ha chiuso e riaperto quest’anno, ed è proprio lì che è stato prodotto Gargano Dry Gin. 

Hai spedito alle Distillerie altre botaniche oltre ai tuoi mandarini?

Eh sì! Gargano Dry Gin, tranne pochissimi elementi, è prodotto con botaniche che crescono qui, nell’area di Vico. Ci sono il rosmarino, l’origano, l’alloro e la maggiorana, tutte botaniche della mia campagna. Poi c’è il coriandolo, e ci sono l’ireos e il ginepro che vengono dalla Toscana. Infine c’è la zedoaria che è una radice originaria dell’Asia. 

Gargano Dry Gin è su GinShop

Gargano Dry Gin contiene quindi nove botaniche. Come sono state scelte e come viene prodotto il gin?

Gargano Dry Gin si produce con una doppia distillazione: prima le botaniche vengono distillate separatamente, poi si procede con un’ulteriore distillazione che le unisce. Oltre ai mandarini che gli donano le note agrumate e una certa freschezza, ho scelto l’origano perché fa parte dei miei ricordi d’infanzia, di quando lo raccoglievo e vendevo, l’alloro perché è molto importante per il mio paese, Vico: durante la festa del patrono, San Valentino, tutto il paese viene addobbato con alloro e arance. Questo perché le piante di alloro hanno da sempre protetto i nostri agrumeti dai venti di Maestrale e di Tramontana, dato che gli agrumeti sono esposti verso il mare. Il rosmarino è stato scelto per dare un tocco di balsamicità, così come la maggiorana, che dona anche un tono erbaceo. La zedoaria, infine, dà un briciolo di piccantezza ed è anche un po’ balsamica. Il risultato è un gin secco, ma dal carattere deciso.

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Parliamo dell’etichetta, molto elegante e vecchio stile.

Sì, l’etichetta richiama uno stile vintage, questo perché le piante usate per produrre Gargano Dry Gin sono antiche, presenti sul nostro territorio da sempre. Poi c’è l’immagine di un otto capovolto che indica il numero di botaniche presenti oltre al ginepro ed è allo stesso tempo il simbolo dell’infinito, a ricordare l’infinita pazienza che abbiamo avuto per produrlo, io e tutti quelli che mi hanno aiutato. Subito sotto c’è un disegno che rappresenta la bacca di ginepro, botanica principale che si unisce alle altre otto. Sullo sfondo sono rappresentate le altre botaniche.

Come consigli di gustare Gargano Dry Gin?

Sotto forma di gin tonic con una tonica neutra. Consiglio di non aggiungere alcun garnish, al limite  una foglia di alloro secca che non esalta troppo le botaniche da una parte piuttosto che dall’altra. Ti lascio anche le ricette di due signature cocktails nei quali Gargano Dry Gin viene esaltato al meglio, sono ricette che preparo nel mio locale a Vico.

Il primo è il Gargano Smoke

  • 1 e 1/4 oz Gargano dry gin
  • 3/4 oz liquore al pino mugo
  • 1/2 oz succo di limone
  • 1/2 oz sciroppo di zucchero
  • 1/2 bar spoon lagavulin 16

Si prepara con il metodo Shake and strain, il bicchiere consigliato è l’old fashioned, il garnish è composto da limone essiccato e qualche ago di pino. Si tratta di un drink fresco, dolce e forte. 

 

Il secondo è Lady Bug:

  • 1 e  1/4 oz Gargano dry gin
  • 1/4 oz liquore Strega
  • 1/2 oz liquore al Mandarino
  • 3/4 oz sherbet Mediterraneo
  • 3/4 oz bitter Campari

Il drink ha il colore della coccinella, da qui arriva il suo nome. Si prepara con il metodo Shake and double strain, il bicchiere consigliato è un old fashioned, il garnish si prepara con fili di peperoncino, arancia essiccata e twist di limone. Il risultato è un cocktail molto erbaceo, amaricante.

Prova Gargano Dry Gin

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