Come è nata l’idea di inserire le foglie di coca tra le botaniche di Gin Animus?
L’idea arriva da lontano: già quando producevo birra ne avevo creata una con le foglie di coca. In quel periodo – era il 2015 – spopolava la canapa, in Salento come nel resto d’Italia. La canapa veniva messa in ogni tipo di prodotto, birra compresa. Così decisi di differenziarmi, mettendo sul mercato una birra alla coca. L’ispirazione mi è arrivata dal vecchio Coca Buton, liquore aromatico creato a Bologna nella seconda metà dell’Ottocento, che conteneva appunto foglie di coca. Quando ho venduto il birrificio e fondato Farmacopea Popolare è stato naturale per me traslare l’idea delle foglie di coca al gin che intendevo produrre, Gin Animus.
Immagino che non sia così facile procurarsi le foglie di coca.
No, tutt’altro! Acquisto le foglie in Sudamerica, le faccio spedire in Spagna in un apposito laboratorio dove viene eliminata la molecola della cocaina rendendole legali e finalmente possono arrivare fino in Salento, pronte per essere lavorate. Tutto questo, ovviamente, sotto lo stretto controllo delle autorità.
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