Storia e Distillazione

Perché il London Dry Gin non è più il re indiscusso dei gin?

Marco Bertoncini
December 2, 2024

Spesso ci chiedono quale sia il modo migliore per produrre un gin o se esistano metodi superiori agli altri... oggi facciamo chiarezza!

Il London Dry Gin, per decenni considerato il re incontrastato del mondo del gin, oggi non è più l’unica stella del firmamento. Non fraintendetemi: rimane una categoria fondamentale, ma la rivoluzione che sta attraversando il gin sta mettendo in discussione la sua supremazia. E non senza buone ragioni.

Il London Dry Gin si distingue per il suo rigoroso processo produttivo: tutte le botaniche devono essere distillate insieme, nello stesso alambicco, con tempi e temperature prestabiliti. Questo approccio garantisce stabilità e coerenza, ma impone limiti evidenti. Non tutte le botaniche, infatti, reagiscono bene a queste condizioni; alcune perdono le loro sfumature aromatiche sotto il calore intenso della distillazione. Il risultato è un profilo pulito e lineare, ma talvolta meno sfaccettato rispetto a un gin che sfrutta tecniche di infusione o distillazioni separate. È un po’ come cucinare un intero pasto in una sola pentola: funziona, ma non sempre tutti i sapori si esprimono al meglio.

E’ importante conoscere le tre principali categorie di gin, definite dal processo produttivo:

  • Compound Gin: un’infusione dove gli ingredienti botanici vengono direttamente miscelati nell’alcol senza distillazione.
  • Distilled Gin: almeno un ingrediente botanico deve essere distillato, lasciando ampia libertà sulle tecniche di estrazione.
  • London Dry Gin: tutti gli ingredienti botanici devono essere distillati contemporaneamente, senza possibilità di aggiunte successive.

Ma facciamo qualche passo indietro…

Il London Dry Gin è nato in risposta a una necessità: purificare l’alcol grezzo, che all’epoca era prodotto con sostanze pericolose come acido solforico e trementina. Nel XIX secolo, l’invenzione del Coffey Still di Aeneas Coffey (1831) ha segnato una svolta, consentendo una distillazione più raffinata e precisa.
Tuttavia, la vera rivoluzione moderna iniziò nel 1987 con Bombay Sapphire. Questo gin innovativo introdusse un metodo in cui le botaniche venivano posizionate in cestelli sopra l’alambicco, permettendo ai vapori di alcol di estrarne gli aromi senza contatto diretto con il liquido caldo. Questo processo preserva gli ingredienti più delicati, creando un profilo aromatico ricco e fresco. Bombay Sapphire rappresenta così un ponte tra il classico London Dry Gin e il gin premium moderno.

Foto: ilGin.it

Oggi più che mai il gin è una ricetta, un Mosaico di botaniche che, lavorate con tecniche diverse, contribuiscono a creare un risultato unico. La convinzione che un gin debba essere London Dry per essere considerato “vero gin” è ormai superata. La qualità di un gin non dipende dal metodo, ma dalla visione e dalle scelte del produttore.

Fare un buon gin è un’arte di equilibrio e armonia, dove ogni pezzo gioca un ruolo fondamentale, ma solo insieme agli altri crea un disegno completo

Il London Dry Gin incarna la purezza della tradizione, un metodo che ha plasmato la storia del gin con rigore e semplicità. Il Distilled Gin, invece, celebra la libertà creativa del presente, combinando tecniche e sapori per raccontare nuove storie.

Diversi, ma con lo stesso obiettivo: creare qualcosa che valga ogni sorso, perché alla fine, un gin fatto male resta solo un bicchiere da dimenticare.

Lascia un commento

Conferma

Categorie

News
1372
Ricette
422
Recensioni
377
Interviste
276
Altro
Riduci
cocktail bacardi header
News
Cocktail Trends Report 2025 di Bacardi: La Gen Z e l'aperitivo
Header ilGin.it
Storia e Distillazione
Perché il London Dry Gin non è più il re indiscusso dei gin?
mandarini
Ricette
Liquore al mandarino fatto in casa

Esplora la nostra
Enciclopedia

Ricette

News