Il London Dry Gin, per decenni considerato il re incontrastato del mondo del gin, oggi non è più l’unica stella del firmamento. Non fraintendetemi: rimane una categoria fondamentale, ma la rivoluzione che sta attraversando il gin sta mettendo in discussione la sua supremazia. E non senza buone ragioni.
Il London Dry Gin si distingue per il suo rigoroso processo produttivo: tutte le botaniche devono essere distillate insieme, nello stesso alambicco, con tempi e temperature prestabiliti. Questo approccio garantisce stabilità e coerenza, ma impone limiti evidenti. Non tutte le botaniche, infatti, reagiscono bene a queste condizioni; alcune perdono le loro sfumature aromatiche sotto il calore intenso della distillazione. Il risultato è un profilo pulito e lineare, ma talvolta meno sfaccettato rispetto a un gin che sfrutta tecniche di infusione o distillazioni separate. È un po’ come cucinare un intero pasto in una sola pentola: funziona, ma non sempre tutti i sapori si esprimono al meglio.