Mauro Lotti e i flavoured Martini per la primavera

The Gin Lady
March 28, 2019

I racconti del decano dei barman e la ricetta del K2 di Angelo De Valeri per iniziare con gusto e sfarzo la bella stagione

L’opulenza degli anni Ottanta/Novanta raccontata da Mauro Lotti e miscelata da Angelo De Valeri, per dare il benvenuto alla primavera. È stato questo il tema dell’ultima “riunione” dei martiniani, i soci di Martini&Friends che come ogni mese si sono incontrati al The Gin Corner.

Maestro di cerimonie, come sempre, il presidente onorario dell’associazione, Mauro Lotti, che ha ripercorso questa volta più un periodo storico che una singola vicenda. Dinanzi a un pubblico a bocca aperta, ha ricordato il momento dei “flavoured cocktail”, compresi i Flavoured Martini, che a molti integralisti del gin&vermouth sarà sembrata un po’ un’eresia.

“Era il giro di boa fra i magnifici anni Ottanta e i Novanta”

Mauro Lotti ci ha portati per un attimo in America, quella degli yuppie e dei Cosmopolitan. Quella raccontata in film come “Cocktail” con Tom Cruise. “Era il giro di boa fra i magnifici anni Ottanta e i Novanta”, ricorda Lotti. I drink secchi si bevevano di meno e c’era stata una stretta sui superalcolici, additati come causa della sempre crescente obesità nel paese. A un brevissimo periodo di “disintossicazione”, segue il boom dei long drink e un innamoramento collettivo per i gusti dolci e fruttati. “Erano gli anni in cui imperversavano i Martini&Cygars, locali in cui si fumavano, finché è stato consentito, gli zuccherosi sigari della Florida e si bevevano doppi Martini, spesso aromatizzati per renderli più dolci. Il Cosmopolitan, che alla fine è uno di questi, diciamo che è quello che ha avuto più fortuna ed è rimasto come cocktail”. Erano anche gli anni dei Dessert Martini, aggiunge Lotti, in cui si aggiungeva a un Martini Dry perfino un po’ di cioccolata calda.

K2, by Angelo De Valeri

Inoltre, aggiunge Lotti, erano anni disinibiti, in cui essere single a Manhattan era uno status symbol e “si andava nei locali la sera per andare a caccia”. Abbinare Cosmopolitan (il cocktail) e Manhattan (il quartiere di New York), in un’atmosfera emancipata ricorda molto Sex&the City, la cui serie è ambientata nei primi duemila, ma in realtà il libro da cui è tratta l’idea effettivamente è del ’97. “Di quegli anni – aggiunge Lotti – ci sono rimasti i drink con sfumature erotiche, come il Sex on the Beach”.

Per l’occasione, il barman del The Gin Corner, Angelo De Valeri, ha rispolverato un suo vecchio drink, con cui aveva vinto un paio di anni fa un contest riservato ai bartender degli hotel cinque stelle d’Italia. Il tema in quell’occasione era il caviale e come da tradizione russa, Angelo lo aveva abbinato alla vodka. Con l’aggiunta di papaya, un top di sale rosa dell’Himalaya e una spruzzata di limoncello, un drink secco diventa un aperitivo a tutto tondo, parente di quei flavoured Martini di cui raccontava il signor Lotti. Per la gioia dei martiniani presenti, De Valeri ha quindi ripensato a quel drink, sostituendo la vodka con il gin (Martin Miller per l’occasione).

K2

  • Gin Martin Miller 6cl
  • Limoncello spruzzato
  • Sale dell’Himalaya sul bordo del bicchiere (coppa Martini)
  • Twist lemon
  • Cubetti di papaya disidratata, farcita con caviale, e reidratata con gocce di limone

Il procedimento è il medesimo del Martini (al netto del vermouth). Gin e ghiaccio nel mixing glass, altro ghiaccio per raffreddare il bicchiere, quindi il bordo del bicchiere si passa sul sale rosa dell’Himalaya per dare salinità al drink, sul fondo della coppetta si adagia il cubetto di papaya ripieno di caviale precedentemente preparato e vi si versa dolcemente il drink sopra. Una spruzzata di limoncello e twist di limone on top e il drink è pronto.

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