Come è prodotto BaròGin?
Si tratta di un Distilled, del quale ho messo a punto la ricetta dopo innumerevoli prove. Le spezie che contiene sono quelle classiche. Il ginepro utilizzato è quello alpino delle valli cuneesi, la base alcolica di cereali di prima scelta, l’alambicco con cui BaròGin viene prodotto è del 1700 e funziona a fuoco di legna.
Il Barolo che ho utilizzato è dell’annata 2015, ho provato a distillarlo ma non rendeva: io volevo che uscissero i sentori speziati del vino, i frutti rossi. Così ho optato per distillare le botaniche una a una aggiungendo poi il Barolo non distillato. In questo modo sono riuscito a togliere i difetti, come ad esempio l’amaro dato dal tannino. Con l’aggiunta del vino, il gin ha preso un colore scuro, con riflessi aranciati. Il bello è che ogni produzione sarà diversa a seconda dell’annata di Barolo che userò: replicarlo è impossibile, il gusto sarà quello ma ogni lotto avrà delle piccole differenze.
Quali sono le caratteristiche di BaròGin?
BaròGin è un gin tradizionale dove il ginepro è predominante e si sente subito al palato.
Ci sono le note di coriandolo e cardamomo che danno la freschezza, poi esce un bell’aroma legato al vino e si sentono bene le spezie: pepe, vaniglia, tutti i terziari. Al naso si sente subito il ginepro, poi la parte agrumata seguita da un bouquet di sentori fruttati che arrivano dal vino che si apre. Si tratta di un gin ben bilanciato, facile da bere, adatto sia agli intenditori che a chi non è particolarmente amante del gin.