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BaròGin, il gin arriva in Langa e incontra il Barolo

Elisabetta Lugli
February 23, 2022

Da Langa Spirits una novità deliziosa: Barògin, la perfetta unione fra gin e vino Barolo, per un Negroni strepitoso!

L’abbraccio tra il re dei vini piemontesi e il gin ha dato vita a BaròGin, un distillato appena uscito sul mercato, che riesce a sprigionare i sentori buoni del Barolo insieme al carattere di un gin tradizionale che ha nel ginepro la sua nota dominante. Artefice di questo distillato così speciale nato nelle Langhe è Stefano Marengo, che si è dedicato alla creazione di questo progetto tutto suo negli ultimi 14 mesi. Abbiamo parlato con lui per farci raccontare la storia di BaròGin in ogni dettaglio. 

La fragranza della Langa nel gin…

Stefano, raccontaci come è nata l’idea di produrre BaròGin.

Io sono cresciuto con la passione per la distillazione, tramandata dalla mia famiglia e da mio nonno, lui il vero maestro e appassionato di botanica. Così durante il lockdown ho deciso di far fruttare il mio tempo su questo progetto, e ho fondato Langa Spirit. Ho iniziato facendo molte ricerche sulla nascita del gin italiano e ho scoperto – grazie a manuali alchemici del ‘500 – che esisteva un gin a base di vino già in quei tempi antichi, utilizzato come rimedio medico. Mi è piaciuta l’idea, così ho iniziato un lungo e complicato lavoro di ricettazione per dare vita a un distillato che richiamasse la mia zona, utilizzando il re dei vini: il Barolo.

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Come è prodotto BaròGin?

Si tratta di un Distilled, del quale ho messo a punto la ricetta dopo innumerevoli prove. Le spezie che contiene sono quelle classiche. Il ginepro utilizzato è quello alpino delle valli cuneesi, la base alcolica di cereali di prima scelta, l’alambicco con cui BaròGin viene prodotto è del 1700 e funziona a fuoco di legna. 

Il Barolo che ho utilizzato è dell’annata 2015, ho provato a distillarlo ma non rendeva: io volevo che uscissero i sentori speziati del vino, i frutti rossi. Così ho optato per distillare le botaniche una a una aggiungendo poi il Barolo non distillato. In questo modo sono riuscito a togliere i difetti, come ad esempio l’amaro dato dal tannino. Con l’aggiunta del vino, il gin ha preso un colore scuro, con riflessi aranciati. Il bello è che ogni produzione sarà diversa a seconda dell’annata di Barolo che userò: replicarlo è impossibile, il gusto sarà quello ma ogni lotto avrà delle piccole differenze.

Quali sono le caratteristiche di BaròGin? 

BaròGin è un gin tradizionale dove il ginepro è predominante e si sente subito al palato. 

Ci sono le note di coriandolo e cardamomo che danno la freschezza, poi esce un bell’aroma legato al vino e si sentono bene le spezie: pepe, vaniglia, tutti i terziari. Al naso si sente subito il ginepro, poi la parte agrumata seguita da un bouquet di sentori fruttati che arrivano dal vino che si apre. Si tratta di un gin ben bilanciato, facile da bere, adatto sia agli intenditori che a chi non è particolarmente amante del gin.

Raccontaci l’origine del nome BaròGin e dell’immagine sull’etichetta.

Volevo che il nome evocasse l’unione tra gin e Barolo, un nome capace di richiamare la zona delle Langhe e il vino. L’etichetta è ispirata ad un luogo che si trova vicino a casa mia, dalle parti di Diano d’Alba. Si tratta di un posto dove io mi fermo spesso ad ammirare il panorama, soprattutto in autunno. C’è un arco che sembra proprio una cornice: l’ho riportato in etichetta. Le colline rappresentate sono in rilievo, c’è poi il colore viola che è un richiamo al vino, unito ai colori tipici delle nostre colline. La vita a colori è più bella, e i colori che ho usato per l’etichetta sono ad acqua, totalmente ecosostenibili. Tutto il progetto BaròGin è rispettoso della natura: il vetro della bottiglia è riciclato, il tappo è in sughero, e non è stata utilizzata plastica neanche negli imballi.

Come consigli di gustare BaròGin?

Liscio con l’aggiunta di un cubetto di ghiaccio è molto piacevole: così si sente tanto l’aroma del vino. Se si vuole preparare un gin tonic con BaròGin è bene utilizzare toniche italiane, neutre, poco zuccherate. Come garnish suggerisco una scorza d’arancia. Con BaròGin si può anche preparare un Negroni strepitoso.

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Hai in previsione l’uscita di nuovi prodotti?

Sì. Ho creato Langa Spirit, la società con cui produco BaròGin, in un’ottica di valore e legame con il territorio. Non a caso la parola “spirit” funziona sia in inglese che in piemontese. Sto già studiando  un paio di altri prodotti sempre legati al territorio e con una radice storica, basati sulla ricerca di antichi sapori. Di sicuro ci sarà un Vermouth. L’altro prodotto per il momento rimane una sorpresa!

Lavorando in sinergia con l’Azienda Agricola di famiglia, sarebbe fantastico realizzare prodotti con materie coltivate da noi.

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