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Gin Todi, l’amore per l’Umbria si esprime con un London Dry

Elisabetta Lugli
June 1, 2023

Oggi vi presentiamo Gin Todi, il London Dry con botaniche umbre, che omaggia il territorio e fa felice il palato...

Un posto da sogno nel cuore dell’Umbria, Todi, cittadina di rara bellezza considerata la più vivibile al mondo. Due amiche che lavorano nel turismo. È questo lo scenario in cui è nato Gin Todi, distillato appena uscito sul mercato ma già considerato ambasciatore della città umbra. Le due amiche sono Raffaella ed Eralda, tuderti di adozione e da anni profondamente innamorate del territorio umbro. Raffaella possiede una residenza d’epoca ed Eralda una villa, entrambe location d’eccellenza per i turisti che vogliono visitare l’Umbria. Adesso questa nuova avventura, entrando nel mondo degli spirits con Gin Todi. Abbiamo parlato con Raffaella per farci raccontare tutta la storia.

gin todi

Raffaella, come è nata l’idea di creare Gin Todi?

Io ed Eralda siamo amiche e condividiamo lo stesso settore lavorativo, legato al turismo. Io ho una residenza d’epoca, Torre Almonte, e lei una villa, Casa Martana. La nostra clientela è composta soprattutto da stranieri. Un giorno ci siamo dette: cosa possiamo offrire ai nostri ospiti che ancora non c’è? La risposta è stato un gin, Gin Todi. Un distillato creato con botaniche esclusivamente umbre. Per crearlo, abbiamo fondato una nostra società, Juniper, e a inizio anno siamo partite. Avevamo già ottenuto consensi, in verità: nel 2022 abbiamo prodotto una prima piccola partita di Gin Todi e l’abbiamo regalato ai nostri ospiti, che ne sono andati matti. Così, ci siamo ingolosite e abbiamo deciso di fare sul serio!

Prova Gin Todi

Quali sono le botaniche scelte per Gin Todi e che tipo di gin è?

Gin Todi è un London Dry. Il ginepro è umbro, così come tutte le botaniche, che sono eccellenze del territorio: abbiamo utilizzato il luppolo selvatico, la prugna damaschina, la rosaspina, la rosa canina, le foglie di ulivo moraiolo, la ginestrella, il crispigno e la cassella. Il risultato è un distillato che profuma molto di ginepro, e che ovviamente non ha nulla di agrumato non contenendo agrumi, bensì ha un tratto erbaceo contenendo tante erbe selvatiche. Però gli aspetti più amari delle erbe vengono mitigati dalla rosa canina e dalla prugna. In questo modo, il risultato è un gin morbido e rotondo.

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La bottiglia di Gin Todi è molto bella e particolare. Ci racconti la sua storia?

Sì, la bottiglia è ornata da una serigrafia che rappresenta in maniera stilizzata e di design alcuni tratti del bellissimo rosone del Duomo di Todi, in modo da formare la scritta Gin Todi. Gin Todi è a tutti gli effetti un inno alla città e alla sua bellezza, per questo volevamo rappresentarne dei tratti anche sulla bottiglia e non solo nel distillato presente all’interno.

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Come consigli di gustare Gin Todi?

Gin Todi è un gin artigianale, che può essere bevuto in purezza, servito non troppo freddo. Ottimo in abbinamento con alcuni piatti, secondo me trova il connubio perfetto accompagnato in particolare da pesce crudo. Poi, ovviamente, si può preparare il Gin Todi Tonic, utilizzando una tonica secca e come garnish limone o meglio ancora, una foglia di ulivo. In alternativa anche l’alloro rende molto bene. Nel complesso ciò che contraddistingue Gin Todi è il suo mood particolare, che non è il mood da bar “basico”, bensì arricchito da una sorta di ricercatezza formale. D’altro canto Gin Todi è un distillato legato all’arte e al design: lo deve alla sua origine. Todi è infatti una località che catalizza una elite culturale: molti artisti di varie nazionalità hanno scelto di vivere qui. Anche Gin Todi rispecchia questa tendenza, declinata nel bicchiere.

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