Recensioni

Gin Shori, il distillato dal gusto esotico ha il nome della vittoria

Elisabetta Lugli
March 26, 2024

L’identità di Gin Shori è data dal mango e dal passion fruit, che vengono distillati insieme: scopriamo la storia di questo gin italiano

Luca Ghelarducci è il proprietario di Agriotta, un bel locale a San Bartolomeo Al Mare, in provincia di Imperia: i distillati sono il suo pane quotidiano. Dopo aver vinto una competition locale nel 2022 con la creazione di un cocktail che conteneva una parte di ingredienti tropicali, ha avuto l’ispirazione per creare Gin Shori, un distillato che racchiude in sé le note del mango e del passion fruit. Ad aiutarlo nell’impresa è stata sua moglie Sandra, e Gin Shori ha fatto il suo esordio l’estate scorsa in una data molto particolare: il 4 luglio. Abbiamo parlato con Luca per farci raccontare di più su questo gin dai connotati esotici.

Shori Gin

Luca, raccontaci come è nato Gin Shori.

Dopo la competizione vinta con il mio cocktail, è cresciuta in me questa idea di creare un gin con determinate caratteristiche: lo volevo morbido, che arrivasse facilmente a tutti senza però perdere nulla in qualità. Desideravo che fosse un distillato capace di offrire al pubblico qualcosa che ancora non c’era, con un gusto diverso, e che fosse perfetto per preparare il gin tonic. Ecco come è nato Gin Shori.

Quali sono le botaniche di Gin Shori?

L’identità particolare di Gin Shori è data dal mango e dal passion fruit, che vengono distillati insieme. Uniti a loro e sottoposti ad una distillazione a se stante ci sono gli elementi che donano a Gin Shori i connotati classici della sua categoria: ginepro, cardamomo, angelica e coriandolo, che vengono distillati insieme ad arancia e limone, due agrumi che servono a bilanciare la dolcezza della frutta tropicale. Il risultato è un distillato dry, senza zuccheri aggiunti, la cui lavorazione è affidata a un’eccellenza del settore: la distilleria Bordiga.

Da dove arriva il nome Gin Shori?

Mia figlia si chiama Vittoria: in giapponese si dice Shori. Volevo che il nome del mio gin avesse un significato importante.

Parliamo della bottiglia, che presenta delle bellissime decorazioni con contrasti tra il viola e il verde.

Sì, la bottiglia è tutta serigrafata e le immagini che la decorano rappresentano fiori e foglie di mango e di passion fruit, riprendendo in particolare i colori del passion fruit e ispirandosi alla bellezza dei suoi fiori. Volevo una bottiglia capace di presentarsi al fianco di marchi più blasonati senza avere nulla da invidiargli.

Come consigli di gustare Gin Shori?

Gin Shori è stato concepito come distillato perfetto per il gin tonic. Ha una sua personalità, un gusto forte che gli permette di essere estremamente piacevole anche degustato in purezza. Per preparare un gin tonic con Gin Shori consiglio di utilizzare una tonica mediterranea, non aromatizzata e che non abbia note agrumate. Se si vuole aggiungere un garnish suggerisco di utilizzare un cubetto di mango o di passion fruit. Il consiglio però è di servire la guarnizione all’esterno del drink, per evitare che il frutto ceda troppo gusto a contatto con il liquido. Io l’estate scorsa lo servivo con un garnish composto da uno spiedino di mango, ma senza immergerlo nel drink: è bene che resti uno stuzzichino da mangiare a parte, in abbinamento al gin tonic.

Pensi di uscire sul mercato con un altro distillato più avanti?

L’idea di fare qualcos’altro più avanti c’è. Per ora però il focus resta su Gin Shori, per dargli tutte le chances possibili.

Per saperne di più vai su shorigin.it

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