Interviste

1861 Gin: l’Italia unita nei sapori unici del gin

Vanessa Piromallo
April 26, 2024

La sfida di 1861 Gin: creare un London Dry che non rappresentasse un territorio solo, ma l'unione di tutta l'Italia

Tra le grandi novità made in Italy di quest’anno spicca 1861 Gin, il London Dry che nella sua composizione e nel suo aspetto rappresenta tutte le regioni italiane in un perfetto equilibrio di gusto e miscelabilità. In questa intervista a uno dei suoi creatori, Andrea Farinaro, abbiamo dunque voluto approfondire e condividere con voi ogni dettaglio su questo ottimo gin.

1861 gin

Ciao Andrea, come nasce 1861 Gin?

Esistono tanti gin che rappresentano ogni luogo d’Italia, anche i più nascosti e meno conosciuti, noi volevamo fare un gin che riunisse tutte le regioni e rappresentasse tutto il Paese. Il nome che abbiamo scelto, 1861, è infatti l’anno dell’Unione d’Italia.

Abbiamo fatto una selezione di 20 botaniche in base ai profumi o ai sapori caratteristici di ogni regione. Alcune perché proprie della zona, altre perché protagoniste di cibi della tradizione, come lo zafferano nel risotto alla milanese per la Lombardia, il cacao per l’Umbria e la noce moscata nel ripieno dei tortellini dell’Emilia-Romagna. Durante la creazione della ricetta del gin abbiamo lavorato a lungo per raggiungere il bilanciamento ideale tra questi elementi.

La soddisfazione più grande, dopo questo lungo lavoro di ricerca e creazione, è l’aver già ricevuto importanti riconoscimenti, per esempio siamo stati riconosciuti come Miglior Gin Italiano alla Berlin International Competition 2024, mentre al Vinitaly 2024 abbiamo ottenuto il Black Award nella categoria Clear Spirits e il premio speciale Best Use of Glass per la migliore bottiglia in vetro.

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A proposito, raccontaci meglio questa bellissima etichetta.

Il design della bottiglia e dell’etichetta è stato creato da Andrea Basile. Attenti all’ambiente, abbiamo scelto principalmente materiali riciclati, elevati dalle scelte di stile del designer che è stato in grado di richiamare elegantemente l’atmosfera dell’800.

Sul davanti si notano un bouquet di ginepro come porterebbe una sposa, fiori, nastri e pizzi come gli abiti delle dame ottocentesche. In trasparenza si leggono le 20 botaniche nella scritta calligrafica nell’interno del retroetichetta. Il font del logo 1861 è stato creato ad hoc e disegnato a mano per trasmettere a prima vista l’atmosfera storica del tempo.

Il retroetichetta è stampato con colore al fosforo, che al buio diventa luminoso: un vero centro d’attrazione nelle bottigliere dei locali e dei cocktail bar, spesso in penombra. Qui spicca il dolce volto femminile di Euterpe, la musa che rallegra, esattamente come il buon bere. Euterpe è contornata dal ginepro con illustrazioni botaniche derivate da quelle contenute nei Commentarii in sex libros Pedacii Dioscoridis Anazarbei de medica materia (1565) del botanico rinascimentale Pietro Andrea Mattioli. L’immagine è stata ottenuta con la tecnica della Linoleografia e la matrice è stata creata a mano, con la stessa accuratezza degli artigiani ottocenteschi.

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Come è distillato 1861 Gin?

Anche nel metodo produttivo 1861 voleva rifarsi alla tradizione e abbiamo quindi preferito il metodo London Dry. Per la sua realizzazione abbiamo scelto la Distilleria Agricola Berolà, a Portico di Caserta (CE), che lavora in modo artigianale e accurato. Le venti botaniche rimangono in infuzione nella soluzione idroalcolica per 24 ore e poi vengono distillate in alambicco discontinuo a bagnomaria.

Il risultato è un gin che è una scoperta continua, stupisce a ogni sorso pur rimanendo equilibrato e adatto alla miscelazione e agli abbinamenti. Il profumo del ginepro che ricorda i boschi si unisce a quello mediterraneo del limone e poi emergono i sentori erbacei, quelli balsamici e quelli speziati, che spaziano dalla menta alla liquirizia alle erbe aromatiche. Al palato è morbido e dolce, con le sue note di lavanda, fiori d’arancio, mela e biancospino, unite alla freschezza della salvia. 

Quali cocktail ci consigli con 1861 Gin?

Essendo un London Dry ben equilibrato, è chiaramente un gin pensato per la miscelazione. Funziona perfettamente nel classico Gin Tonic: 5cl di gin, top di tonica, tanto ghiaccio nel tumbler alto e un zest di limone per completare.

Il mio drink preferito con 1861 è sicuramente il Negroni. Come proporzioni consiglio 4cl di gin, 3cl di vermouth e 3 cl di botter, servito in un bicchiere old fashioned con zest di arancia.

Presto condivideremo con voi tante nuove ricette in quanto saremo presenti al Roma Bar Show dove collaboreremo con numerosi bartender provenienti da tutta Italia.

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